Su Mazzarri al Napoli: "Innanzitutto la scelta mi ha sorpreso, ma secondo me De Laurentiis aveva bisogno di un allenatore che conoscesse l’ambiente e che aveva fatto benissimo a Napoli. Era fuori dal giro da un paio d’anni, ma sa come si deve muovere e cosa serve fare. Ovvio, il calcio si è evoluto, ho letto che lui dovrebbe riproporre il 4-3-3, siamo tutti curiosi, ma non ha un compito semplice".
Sull'ultima gara al Maradona: "Quando sono usciti i calendari, ho visto l’ultima gara al Maradona. “Madonna mia”, ho pensato. Un segno del destino, pensavo. Ma arrivarci proprio quel giorno con il Napoli campione d’Italia dopo 33 anni, e ripensando all’accoglienza che mi hanno fatto... è stato qualcosa che mi ha spiazzato, con quella targa ricevuta sotto la curva... Dopo, a mente fredda, ho pensato che se avessi scritto io la sceneggiatura di quel giorno non sarebbe stata così perfetta. L’unica pecca, e non è stata una cosa da poco, è che quel giorno la mia Samp ha salutato la Serie A. Un giorno però così speciale che è finito in un... quadro".
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