Però nelle pieghe di questi risultati altalenanti ci sono alcuni segnali da non sottovalutare. Due sono positivi: la condizione del georgiano, che si conferma il calciatore più originale del campionato dando prova di maturazione, e la continuità di Zielinski, Politano e Lobotka. Ma due sono anche i segnali negativi: il possesso palla e la difesa. Il primo è di natura tattica e caratteriale insieme: questa squadra non è più in grado di difendere il risultato controllando il gioco sulla tre quarti avversaria e recuperando con il pressing alto le palle perdute. È più prudente, ma anche meno autorevole, meno aggressiva, un tantino caotica. Anche ieri, dopo il terzo gol, ha concesso al Verona un protagonismo che contro una squadra più forte le sarebbe costato di più.
Il secondo segnale negativo viene dagli uomini a protezione di Meret: il Napoli di Garcia appare penetrabile negli ultimi venticinque metri, come quasi mai era accaduto l’anno scorso. E soprattutto è imparagonabile nel gioco aereo. L’errore di Rrahmani, che offre a Lazovic l’occasione di accorciare, né è prova. Ma non solo. Ci sono altre occasioni, con il Verona e nelle partite precedenti, in cui il Napoli arriva in ritardo sull’avversario sulle palle alte nella sua area".
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