rassegna

CdS – Il Napoli ha avuto una reazione. Ora gli ottavi di Champions

Zielinski e Fabian Ruiz   (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

A Udine il Napoli non ha vinto, ha soltanto pareggiato e fantasmi cattivi e ombre minacciose stanno sempre là, però scacciando il pessimismo, s’è vista una reazione. Il Corriere dello Sport ha analizzato in questo modo la partita. Il Napoli...

Alessandro Silvano Davidde

A Udine il Napoli non ha vinto, ha soltanto pareggiato e fantasmi cattivi e ombre minacciose stanno sempre là, però scacciando il pessimismo, s’è vista una reazione. Il Corriere dello Sport ha analizzato in questo modo la partita.

Il Napoli ha avuto una reazione

Per un tempo la prestazione è stata buona. La squadra è stata viva. Insomma, a Udine non ci sono stati “lavativi” (il dato). E allora, ritiro benedetto perché tre o quattro giorni di meditazione, di confronti, di ragionamenti e anche di mea culpa comunque hanno fatto bene. Riflessioni e pentimenti sono serviti a tutti, anche se per l’espiazione completa dei peccati manca ancora molto.

Se è vero che il Napoli continua a vagare nella periferia lontana del quarto posto, tra tre giorni avrà da chiudere il conto col girone della Champions. Obiettivo ottavi. Obiettivo passaggio del turno. Obiettivo mettere le mani su un altro bel pacco di milioni. Ma, soprattutto: obiettivo tranquillità e nuova fiducia. Insomma, il Genk per rialzare la testa, per tornare a respirare, per riaprire ottimisticamente (?) la stagione, per rimettere in circuito anche l’immagine d’un Napoli non più nido di vespe ma terra di civile convivenza. Di voglia di dare battaglia a tutti in campo. Di voglia d’arrembaggio a quel quarto posto che è lontano, sì, ma non perduto. E allora eccola la trasformazione che il Napoli ora deve completare: da iracondi ed accidiosi a “pirati” del pallone.