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Napoli-Fiorentina, Kvaratskhelia porta il fuoco: il novello Prometeo fa innamorare del calcio

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E' l'ingresso in campo del georgiano ad accendere la luce su un match fino a quel momento dominato dai viola
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Napoli-Fiorentina, il match ha preso vigore e gli azzurri hanno acquisito consistenza e pericolosità solo con l'ingresso in campo di Kvaratskhelia, a cui era stato concesso di riposare un turno di riposo in panchina. Ma, proprio quando Spalletti lo ha fatto alzare per entrare - testa, piedi, anima e talento - nel match, quest'ultimo ha cambiato aspetto.

Napoli-Fiorentina nel segno di Kvaratskhelia

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Ne parla oggi il Mattino, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Come in ogni festa che si rispetti il meglio sta nelle cucine, nei bagni, ai margini. Prima che dalla panchina si alzasse Khvicha Kvaratskhelia la partita del Napoli era in stallo, con la Fiorentina che possedeva e palleggiava; poi Lozano si è fatto male e Spalletti ha dovuto tirare fuori dalle cucine il georgiano. E Kvara, che è ancora selvaggio e si diverte davvero a giocare e dribblare, concepire e perdersi sulla fascia, si è messo a inventare calcio anche se a guardarlo bene sembrava biliardo (...) Piccoli tocchi di sponda con effetto, palloni smorzati e prima accarezzati, guizzi con alzate di palle, piedi flessibili e calciatori saltati come birilli, con una rapidità che produce bellezza (...) La Fiorentina l'ha sofferto tantissimo, entrando ha cambiato la partita (...) Fiato e finte, zigzag e tocchi delicati, morbidissimi, da calcetto o da calciatore brasiliano. Kvara non avrebbe sfigurato in un Brasile di qualche decennio fa: rapidità e classe, divertimento ed evangelizzazione pallonara: chiunque lo veda giocare non può che innamorarsi di questo sport. Porta il fuoco Kvara. Dribbla e dribbla e dribbla. E Nico Gonzalez lo stende. Così, procura il secondo rigore, quello che Osimhen chiede di tirare a Zielinski rassicurando il capitano Di Lorenzo per l'occasione tuttocampista".