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La fase difensiva balbetta: il Napoli soffre troppo

Koulibaly (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Un Napoli ridimensionato in tutto e per tutto. Gli azzurri escono dal San Paolo con tanti dubbi e poche certezze: una squadra svuotata e ricca di veleno. Poco lucida ad attaccare e sbadata nel difendere: Il Mattino ha analizzato proprio la fase...

Alessandro Silvano Davidde

Un Napoli ridimensionato in tutto e per tutto. Gli azzurri escono dal San Paolo con tanti dubbi e poche certezze: una squadra svuotata e ricca di veleno. Poco lucida ad attaccare e sbadata nel difendere: Il Mattino ha analizzato proprio la fase difensiva.

Napoli, la fase difensiva lascia a desiderare

Il Napoli, nonostante il Genoa non affondi più di tanto, rischia comunque anche in fase difensiva. Soprattutto perché la squadra si allunga troppo tra i reparti: un altro dei tanti segnali negativi della serataccia al San Paolo. L’unico a salvarsi è Koulibaly: prodigioso nel suo intervento sulla linea su Pinamonti. Il difensore senegalese è stato il migliore in campo tornando finalmente sui suoi livelli top di rendimento. L’unica luce in una serata tutta da dimenticare, il punto più basso toccato dalla gestione di Carlo Ancelotti: un Napoli sfiduciato, giù di morale e senza gioco. Fischiatissimo dai tifosi del San Paolo alla fine della partita. La fase da incubo prosegue.

Male anche i centrocampisti soprattutto Fabian Ruiz, anche lui irriconoscibile: le sue conclusioni in porta non hanno creato nessun tipo di problema a Radu e diversi sono stati gli errori anche in appoggio. Leggermente meglio Zielinski ma pure lui in difficoltà nel ruolo di centrocampista centrale perché per caratteristiche è più portato a lanciarsi negli spazi palla al piede.

L’unica nota lieta del reparto è Elmas, il giovane centrocampista macedone entrato con personalità nella ripresa e capace anche di sfiorare il gol nel finale, con un colpo di testa respinto prodigiosamente da Radu.