San Paolo, divenuto la stella da seguire per prendersi tutto ciò che sentiva suo, ad esempio gli scudetti con Madame: ma il 3- 5-2, resistito negli anni da quella sera di quel 3-3, poi è finito in soffitta. Nemesi o coincidenza, a Torino, contro la Juventus nella gara d’andata, e nel momento in cui è arrivato McTominay, il Napoli ha avvertito il richiamo della propria natura: declamata con il tridente, lasciando che i concetti ormai mandati a memoria riemergessero. Però niente è per sempre nella vita, figurarsi in un campionato, e dopo aver resistito a qualsiasi agguato della sorte: a Firenze non avendo più Kvara, il Napoli ha proseguito con il 4-3-3, ha trascinato Spinazzola all’altezza
degli attaccanti e s’è costruito la sua pazza idea di mutamento genetico. Nel laboratorio di Conte, è poi (ri)entrato tutto quello che gli appartiene, cioè la vecchia cara strategia, esposta all’Olimpico e confermata pure per Como, nonostante dall’infermeria stiano per uscire i laterali difensivi assenti sinora: ci sono comfort zone dalle quali non bisogna scappare e poi ci sono piani “sovversivi” che magari si possono occultare, tenendoseli per sé".
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