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San Paolo incredulo: il Napoli è assente e ha smesso di vincere

 (Photo by Getty Images)

L’urlo del San Paolo che spacca Napoli (assente) è un eco che squarcia le tenebre e in quel «vergognatevi» – un’onda incontrollabile e travolgente – c’è la (ri)apertura ufficiale d’una crisi che è ambientale ma anche...

Alessandro Silvano Davidde

L’urlo del San Paolo che spacca Napoli (assente) è un eco che squarcia le tenebre e in quel «vergognatevi» - un’onda incontrollabile e travolgente - c’è la (ri)apertura ufficiale d’una crisi che è ambientale ma anche tecnica, dilatata da uno 0-0 che lascia segni in uno stadio incredulo. Il Corriere dello Sport ha provato ad analizzare quanto visto ieri sera.

Napoli assente: non pervenuto. Il San Paolo fischia 

Il Napoli è scomparso, ha smesso di vincere in campionato. Dal 19 ottobre e s’è spogliato di un’autorevolezza emersa a tratti in una stagione divenuta improvvisamente rovente. L’inferno, adesso, è nelle rovine di un novembre che sta divorando ambizioni e trasformando i sogni in incubo. Nel disorientamento che si scorge nel tremolio di uomini spogliati del talento, dell’estro, di una normalità che pare evaporata. 

 Il Napoli s’è dissolto, stavolta sì. In quest’ora e mezza in cui si porta appresso i veleni di una settimana: l’ammutinamento (e se fosse servito il ritiro?) e quel che basta per elaborare la trama d’un romanzo noir. Ma in questa notte perfida il pallore (incredibile ma vero) resta per un po’ anche sul volto di Thiago Motta, presentato 17 giorni e dopo tre partite (una vittoria sul Brescia, due sconfitte) già sistemato su un braciere e invece sfrontato nell'affrontare il pericoli.