Non una prova brillante, culminata con una sconfitta indolore, ma pur sempre una sconfitta. "Noi appagati, siamo stati presuntuosi": ha recitato così Spalletti in conferenza nel post-partita di Monza-Napoli. Amarezza e disappunto per il risultato del Brianteo, un 2-0 a favore dei brianzoli che pesa non tanto per la classifica, ma in vista del big match con l'Inter.
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Monza-Napoli: una partita da dimenticare, azzurri sotto ritmo
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—Di seguito l'analisi della partita riportata dall'edizione odierna de Il Corriere dello Sport: "Vatti a fidare di un amico: l’inviti al party, anche se in casa sua; t’accoglie a braccia aperte, pure con un delizioso striscione di benvenuto. Ti fa persino il pasillo d'onore, che carino, e ti rifila due ceffoni, così, senza pudor, ti strattona per il frac e per lo scudetto e poi se ne va. I predestinati sono fatti così, hanno un cuore, certo, però lo tengono custodito dietro ad una serie di schemi che non prevedono divagazioni. Ci sta che alla fine d’una settimana celebrativa, con la testa tra le nuvole, il Napoli abbia dimenticato i suoi codici e il Monza li abbia esaltati. Gli effetti di un campionato stravinto con un mese d’anticipo s’avvertono e però restano lì, indolori, impalpabili. Ma il sorriso di Palladino non viene sgualcito dalla innaturale postura d’una avversaria sazia. Sdraiata su se stessa, umanamente soddisfatta del proprio capolavoro. Il Monza la vince a modo suo, se ne sta in una comfort zone dalla quale esce per pressare. Poi spacca le linee, si lascia guidare dal suo leader, Pessina, viene trascinato da Mota Carvalho, la sintesi del centravanti antico (nel primo gol, rapinoso), e moderno (ispirato dalla ripartenza letale. Scatto prolungato, controllo e tiro, deviato da Gollini per la raffinata conclusione di Petagna) e infine custodisce".
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