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calcionapoli1926 rassegna Boldini: “Maradona mi fece un dono. Una volta fece arrivare un aereo pieno di asado”

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Boldini: “Maradona mi fece un dono. Una volta fece arrivare un aereo pieno di asado”

maradona napoli pallone
L'ex calciatore del Napoli ha rilasciato un'intervista a Il Mattino
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Simone Boldini, ex calciatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Mattino, soffermandosi sull'esperienza in azzurro e su Diego Armando Maradona.

Boldini sul suo rapporto con Maradona a Napoli

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"Il ritiro di Castel del Piano dell'estate '84? Il primo in azzurro di Maradona, che emozione l'attesa per vederlo la prima volta. Eravamo una squadra medio-bassa e Diego ci dava tanto. L'anno prima ci salvammo alla penultima giornata di campionato. Ricordo che stemmo quasi un mese in Toscana. La gara più bella a Napoli? Quella sotto un nubifragio a Fuorigrotta contro l'Udinese che vincemmo 4-3. Marcai Causio in quella partita, era un giocatore che aveva un minimo di timore quando giocava in trasferta, mentre, in casa si esaltava. Ci alternavamo io e Carannante, poi, Marchesi cambiava spesso.


Maradona? Persona generosa come pochi. Aveva come sponsor la Puma. Un giorno si presentò agli allenamenti con un paio di scarpe di ginnastica bellissime. Io le guardavo con ammirazione dicendogli che erano uniche. Diego mi chiese che numero avessi, gli risposi il 44. Il giorno dopo si presentò con due scatole di scarpe che mi regalò. Era unico e geniale ma non solo in campo: il giorno del suo compleanno pensate fece arrivare un aereo direttamente dall'Argentina pieno di asado argentino. Fece un barbecue enorme per la squadra, mentre, noi non sapevamo cosa regalargli».

Abitavo in via Petrarca, in un appartamento panoramico che dava sul golfo. Mia figlia piccolina prendeva il sole sul balcone anche in inverno. Non abbiamo mai avuto bisogno di mettere il cappotto a Napoli. Con i compagni andavamo a cenare in un noto ristorante a piazza Sannazaro, pagavamo appena 5mila lire. Ci conveniva andare sempre da lui a mangiare, ma devo ammetterlo mi vergognavo. Oggi Napoli è migliorata molto rispetto ad allora. E, poi, c'era un amico che produceva mozzarelle che mi regalava. Nei primi mesi abitai al Centro Paradiso di Soccavo, c'era come chef Maresca. Ma soprattutto già allora anche Tommaso Starace. Io, Bagni e Ferrario acquistammo una cinquecento usata per venire a Napoli".