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Le cinque differenze tra il Napoli di Garcia e quello di Spalletti: l’analisi

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Il Mattino ha proposto questa mattina un'accurata analisi delle differenze tra la filosofia di gioco del tecnico francese e quella del mister di Certaldo
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Frosinone-Napoli, per quanto si tratti della prima di campionato, e dunque non abbastanza per trarre delle conclusioni, ha messo in mostra immediatamente alcune differenze fondamentali tra il Napoli di Garcia e quello che  fu di Luciano Spalletti.

Napoli di Spalletti addio, Garcia cambia pagina

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Ne parla oggi il Mattino, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

  • Il 4-3-3 di Garcia è apparso più di posizione rispetto al passato. Complici probabilmente anche alcune assenze in tutti i reparti del campo la squadra ha preferito tenere meno il possesso palla. Inevitabilmente si è cercata subito la verticalizzazione, spesso provando a saltare il centrocampo per innescare la potenza di Osimhen. Lobotka difficilmente veniva chiamato in causa dai portatori di palla azzurri che preferivano cercare la profondità per il nigeriano, piuttosto che «appoggiarsi» sul play slovacco, francobollato com'era da Mazzitelli (e non solo). Rrahmani ha provato a dettare i tempi con grande generosità, ha avviato anche l'azione del pareggio, ma il piede non è certo quello di Kim.

  • La difesa degli azzurri tendeva a stringersi molto, lasciando (volutamente?) campo sulle fasce agli esterni offensivi frusinati. Quasi come se Di Lorenzo e, sopratutto Olivera, volessero dare più sostegno ai due centrali per offrire maggiore copertura in area a Meret.
  • Gli inserimenti del polacco hanno messo sovente in difficoltà i padroni di casa e da una sua conclusione è nata la rete del pareggio di Politano. Proprio dagli esterni offensivi si sono viste le maggiori novità apportate da Garcia.
  • Le ali azzurre tagliano, sprintano, si accentrano e concludono spesso in porta per vie centrali. Non è un caso che Politano abbia piegato i guantoni di Turati con una conclusione proprio dal centro del limite dell'area. Copia-incolla - o quasi - per Raspadori che si è visto strozzare in gola l'urlo del gol (sempre dal centro dell'area) per via dell'intervento del Var.
  • Non è finita. I due esterni, sopratutto Politano a destra, hanno favorito anche gli inserimenti dei cursori.
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