A Kvara non è più consentita una prestazione normale, il normale non gli appartiene più. I tifosi si aspettano sempre il colpo geniale, l’intuizione, il dribbling anche irriverente. E ieri Khvicha si è buttato addosso un po’ di polvere di Kvaramagia, e si è preso la scena: doppietta di fisico e talento, e doppia nuova esultanza da arciere (la prima, però, è stata presa come provocazione da tifosi e giocatori dell’Hellas). Kvaradona è tornato, nel giorno più importante per il Napoli e per Garcia. Perché senza Osimhen, nulla era scontato: serviva un nuovo leader, qualcuno che sapesse prendere per mano i compagni e indirizzarli verso il successo. Serviva il vero Kvara, appunto. E Napoli adesso torna a sperare davvero.
Seconda doppietta Per Kvara è la seconda doppietta da quando gioca in Italia, la prima di questa stagione e la prima lontana dal Maradona. Ma i gol sono arrivati alla sua maniera, con quel mix devastante di potenza, tecnica e velocità. Puntando l’uomo, saltandolo, e sorprendendo il portiere nella conclusione. Lampi di vecchio Kvara proprio nel giorno in cui si sono visti anche lampi di vecchio Napoli, con una maggiore ricerca del fraseggio palla a terra e continui inserimenti di terzini e mezzali. Giocate di spallettiana memoria. Che non si offenda Garcia, ci mancherebbe. Ma quando il Napoli gioca così, diventa difficile per tutte le squadre stargli dietro.
L’assenza di Osimhen da sola non può bastare a spiegare il cambio di atteggiamento, né la ritrovata voglia di gestire palleggio e ritmi della gara. Ma non è un caso che in questo modo Kvara sia tornato il centro di gravità del Napoli. Ora che la condizione è vicina al top, anche le sue giocate sono di nuovo illuminanti. Riecco le finte, le sterzate, i cambi di gioco che sembrano carezze sul pallone, e i gol. Nelle ultime sette partite tra Napoli (5) e nazionale georgiana, Kvara è tornato dominante, mettendo la firma in otto reti (3 gol e tre assist in Serie A, una rete e un passaggio vincente con la Georgia): se c’è un giocatore che può luce e colori a questo avvio in chiaroscuro del Napoli, quello è proprio Kvara. Perché la forma fisica può avere degli alti e bassi, ma il talento non si perde mai. E il Napoli ha ritrovato il suo artista".
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