L'edizione odierna di Repubblica si sofferma sul ricorso del Napoli al CONI e sulle possibili sanzioni della Procura Federale dopo le accuse lanciate dal giudice Sandulli nella sentenza della Corte d'Appello Federale.
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De Laurentiis, le istituzioni del calcio e tutta la Serie A contro di lui: si vuole evitare un pericoloso precedente
L’edizione odierna di Repubblica si sofferma sul ricorso del Napoli al CONI e sulle possibili sanzioni della Procura Federale dopo le accuse lanciate dal giudice Sandulli nella sentenza della Corte d’Appello Federale. Le istituzioni...
Le istituzioni del calcio e tutta la Serie A contro De Laurentiis
La battaglia sta diventando senza esclusione di colpi e il Napoli deve combatterla da solo contro tutti. Contro le istituzioni del pallone e pure gli altri 19 club della Serie A che hanno fatto quadrato a difesa del protocollo. La pandemia è una minaccia costante sul futuro del campionato e la allergia agli schemi di Aurelio De Laurentiis può mettere a rischio seriamente la conclusione della stagione agonistica. Soprattutto se il presidente troverà il modo di spuntarla nella sua controffensiva giudiziaria. Il prossimo round in tribunale è previsto entro metà dicembre. Entro tale data verrà discusso davanti al collegio di garanzia del CONI il ricorso della società azzurra contro lo 0-3 a tavolino subito (in primo e secondo grado) contro la Juventus e la penalizzazione di un punto in classifica. Questa volta la controparte da affrontare in udienza sarà proprio la FIGC, che difenderà a spada tratta il durissimo verdetto di condanna nei confronti della squadra di Gattuso emesso martedì della Corte d’Appello Federale. Ma contro De Laurentiis sono schierati anche i suoi colleghi e i vertici della Lega Calcio. Perché
Si vuole evitare un pericoloso precedente
L'interesse generale è ora evitare un precedente, potenzialmente molto pericoloso per la tenuta del sistema. È questa la vera posta in palio e si spiega così l’accerchiamento di De Laurentiis. Se il Napoli vincerà la battaglia legale per giocare sul campo la partita con la Juventus, infatti, verrà meno l’intangibilità del protocollo e potrebbero ripetersi situazioni simili. Soprattutto adesso che la pandemia ha ripreso forza e le ASL stanno riaffermando la loro priorità anche nei confronti del calcio. È emblematico in tal senso il divieto imposto a molti giocatori di rispondere alle convocazioni delle rispettive nazionali, per evitare il rischi di nuovi contagi. Sembra il remake di quello che avvenne lo scorso 4 ottobre, quando la autorità sanitaria locale vietò agli azzurri di andare a Torino.
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