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Giuntoli, ritorno per la prima volta da avversario: il retroscena con Sorrentino

Giuntoli napoli
L'ex architetto del Napoli tornerà in Campania per la prima volta d'avversario: svelato il retroscena con Sorrentino prima di firmare con il club azzurro
Edoardo Riccio
Edoardo Riccio Giornalista 

In occasione della super sfida tra Napoli e Juventus, al Maradona tornerà Giuntoli da avversario per la prima volta. Numerosi i ricordi legati all'ex ds della squadra azzurra, nonostante il passaggio in bianconero mal digerito dalla tifoseria e dal presidente De Laurentiis. Curioso, tuttavia, un retroscena relativo a Cristiano e al suo approdo sotto l'ombra del Vesuvio per la prima volta.

Giuntoli torna a Napoli da avversario per la prima volta: i dettagli

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Di seguito le parole riportate dall'edizione odierna de Il Corriere dello Sport: "È stata la mano di Dio. Non a guidarlo verso lo scudetto, per carità, non esageriamo: in questo caso sono bastati il fiuto, il club, Spalletti, Osi, Kvara e gli altri magnifici. Tutte umanissime cose. Ma quella strana serata del 2020 cela qualcosa di esoterico, forse di magico: Cristiano Giuntoli e il suo amico Lello, la guida più fidata e il custode dei segreti di un’epoca, arrivano alla Sanità, il quartiere di Totò, per una pizza da Concettina ai Tre Santi. Una notte come mille. Al tavolo di fianco al loro, impegnato nelle stesse operazioni, c’è Paolo Sorrentino. Il Maestro. Il premio Oscar. Il tifoso inammorato. Uno sguardo, l’intesa: la tavolata diventa unica, la cena da film. In quel periodo Sorrentino, reduce dall’estasi de “La Grande Bellezza”, stava girando con l’anima “È stata la mano di Dio”, e in un attimo tutto comincia a tornare: l’incontro tra i due avviene a tre anni dal terzo scudetto; Fabietto, il protagonista del film, intravede Maradona a via Orazio, a un palmo dalla casa dove all’epoca abitava Cristiano; trascorre le vacanze sulla penisola sorrentina, dove lui ama affogare i pensieri; e allo stadio San Paolo, beh, è di casa. E alla fine del viaggio la bellezza è stata grande davvero: sì, quella era la sua Napoli. La Napoli di Giuntoli".


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