Cesc Fabregas e Antonio Conte sono legati dal passato al Chelsea, con Antonio allenatore e lo spagnolo centrocampista di qualità e
fantasia. Due mondi lontani che per forza di cose hanno dovuto trovare un punto di intesa. E prendere ispirazione l’uno dall’altro. Fabregas stima tantissimo Conte per il suo rigore e il suo acume tattico, oltre che per la leadership agli occhi dei giocatori. Antonio, invece, col tempo ha imparato a gestire il palleggio, a farsi in qualche modo contagiare dal Tiquitaka catalano di cui Fabregas è stato grande interprete
da giocatore e con cui oggi prova a dare un’identità al suo Como. La sfida è lanciata e sì, sarà il maestro stavolta a mettersi alla prova
del suo allievo, perché Cesc sta mettendo in difficoltà tutte le big del nostro campionato col suo Como giovane e sfrontato e già all’andata aveva messo paura al Napoli al Maradona. Poi Conte riuscì a trovare la chiave dopo l’intervallo, tolse il palleggio e i riferimenti al rivale, e si andò a prendere la vittoria. Di furore e qualità, due elementi imprescindibili nelle squadre contiane".
Un fedele di Conte è andato a studiare il Como
—"Conte ha mandato un suo fedelissimo a visionare domenica da vicino il Como ed è rimasto colpito dalla crescita dei ragazzi di Fabregas, capaci di imporsi per 2-0 sul campo della Fiorentina. Una prestazione di qualità e personalità, con la leggerezza e la spensieratezza di chi
non ha nulla da perdere e tanto ancora da imparare. Ma intanto il Como è diventato per tutti un avversario scomodo, da rispettare e
aggredire".
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