Era il 1995 quando ha attraversato l'oceano per atterrare a Toronto. 27 anni prima di Lorenzo Insigne. Non per giocare a calcio, bensì a pallacanestro. Vincenzo Esposito è l'uomo dei 13,286 punti in carriera, tre volte miglior realizzatore in A e due volte Mvp, ma anche il primo italiano a firmare un contratto e a segnare punti nel campionato Nba. L'ex cestista ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Mattino, soffermandosi sull'approdo di Lorenzo Insigne a Toronto da luglio prossimo.
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Esposito: “A Toronto Insigne è già un idolo, sarà accolto come un re”
L'ex cestista Vincenzo Esposito ha commentato l'approdo di Lorenzo Insigne a Toronto, 27 anni dopo il suo esordio nei Raptors in NBA
Esposito sull'approdo di Insigne a Toronto
"Io trovai tantissime persone che parlavano quello che loro definiscono l'italiese, metà italiano e metà inglese. Come i classici paisà. Perché magari avevano i nonni o i bisnonni italiani. Io lo parlavo già bene l'inglese ma Insigne non avrà problemi. All'epoca esisteva l'hockey, che si giocava pure in strada tra i ragazzini. E il baseball, con i Bluejays che erano fortissimi. Il basket cominciava ad avanzare, il calcio poco o nulla. Ma amici canadesi mi dicono che oggi il calcio è in crescita, che quando gioca l'Italia a Toronto la gente sta attaccata alla tv e fa un tifo d'inferno. Insigne sarà accolto come un re. Per me invece fu dura all'inizio, c'era scetticismo, i giocatori extramericani in Nba erano una rarità. Due situazioni agli antipodi. Lui è un idolo ancora prima di partire e va in un campionato che deve crescere. Io ero entrato nel regno del basket mondiale da sconosciuto. Ma dopo i 18 punti segnati al Madison non mi guardarono più dall'alto in basso".
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