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Coronavirus in Italia: 80.572 casi attualmente positivi, +727 deceduti. Il bollettino dell’1 aprile

Coronavirus in Italia: 80.572 casi attualmente positivi, +727 deceduti. Il bollettino dell’1 aprile

La protezione civile continua ad aggiornare il bollettino che riguarda la diffusione del contagio del virus COVID-19.

Mattia Fele

Il mese di marzo è stato complesso. L'Italia, - e quindi l'Europa - hanno affrontato un problema nuovo, i cui tempi di risoluzione sono impossibili da prevedere. Il Coronavirus ha radicalmente modificato le nostre abitudini, ha reso impossibili i contatti sociali e ci ha costretti a molte riflessioni sui ritmi della nostra "normalità". Il nostro paese ha reagito in modo abbastanza rapido, con delle misure forti e i cittadini hanno gradualmente accettato i provvedimenti. I numeri danno ragione al Governo: negli ultimi giorni, infatti, il progredire della malattia si era arrestato di un bel po', e la Protezione Civile ha assicurato che il picco fosse davvero vicino. Anche oggi, il bollettino conferma questa sensazione del comitato tecnico-scientifico, seppure c'è stato un lieve rialzo dei casi positivi (ieri poco più di 2000, oggi 2900, ovviamente esclusi deceduti e guariti). Il numero dei guariti invece è abbastanza confortante. E' importante secondo il comitato che si raggiunga il plateau, ovvero il perfetto stazionamento della curva dei contagi, in modo tale che la crescita esponenziale dell'epidemia si assesti.

Il bollettino dell'1 aprile 2020

80.572 (+2937) sono i casi attualmente positivi.

48134 in isolamento domiciliare.

4035  in terapia intensiva.

28403 in normale degenza.

+727 il numero dei morti.

16.847 (+1118) il numero dei guariti.

Ad oggi, l'incremento dei morti preoccupa ancora, sono ben 727 i decessi in più rispetto all'ultimo giorno di marzo. Il numero di tamponi effettuati è molto elevato, e il rischio al Sud non si è ancora spento. Anche nelle precedenti interviste sul bollettino giornaliero, Borrelli aveva avvertito tutti che evitare l'esplosione dell'epidemia al Sud sia una priorità essenziale.