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Coronavirus, il programma dell’Italia per la fase 2: prevale la linea di De Luca sulla mobilità tra regioni

(Photo by Getty Images)

Il Corriere della Sera si sofferma sulle norme relative alla fase 2 dell'emergenza coronavirus da applicare in Italia

Domenico D'Ausilio

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L'edizione odierna del Corriere della Sera si sofferma sulle norme relative alla fase 2 dell'emergenza coronavirus da applicare in Italia. Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha minacciato la chiusura dei confini regionali in caso di riaperture anticipate da parte delle regioni del Nord. La sua richiesta di non permettere subito gli spostamenti tra regioni è stata accolta.

Coronavirus, il programma dell'Italia per la fase 2

La task force presieduta da Vittorio Colao ha consigliato al premier Giuseppe Conte una ripartenza molto graduale e «per step». Prima le aziende manifatturiere, poi le costruzioni, infine il commercio, i bar, i ristoranti, sembra basandosi rigorosamente sulle classificazioni di rischio dell’INAIL. Solo in un terzo momento toccherà al turismo, alla cultura, al tempo libero e alla scuola (a settembre). Le nuove regole prevederanno la necessità di esibire l’autocertificazione con l’orario di uscita da casa per evitare che lo sport si trasformi nella scusa per rimanere fuori tutto il giorno. Sicuramente la riapertura di ville e giardini non potrà comunque arrivare prima del 4 maggio, anche per superare i «ponti» festivi del 25 Aprile e del Primo Maggio.

Sui mezzi pubblici

Nella fase 2 molto dovrà cambiare rispetto al passato anche per quanto riguarda i mezzi pubblici. Prima di salire sulle metropolitane bisognerà passare di fronte al termoscanner per la misurazione della febbre. Si potrà viaggiare soltanto seduti, a posti alternati, anche quando si va in autobus. E nelle stazioni, così come alle fermate, si dovrà rispettare il distanziamento di un metro in fila seguendo percorsi definiti. Ci saranno contapersone o controllori, forse gli stessi autisti, che impediranno l’affollamento.