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Bianchi: “Veder giocare Maradona era come ascoltare Mozart, era un leader nato”

Bianchi: “Veder giocare Maradona era come ascoltare Mozart, era un leader nato”

Ottavio Bianchi, tecnico del Napoli del primo scudetto, ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ricordando Diego Armando Maradona. CLICCA QUI PER LE PAGELLE DI NAPOLI-RIJEKA Bianchi ricorda Maradona “Come...

Domenico D'Ausilio

Ottavio Bianchi, tecnico del Napoli del primo scudetto, ha rilasciato un'intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ricordando Diego Armando Maradona.

Bianchi ricorda Maradona

 Ottavio Bianchi

"Come davanti a un quadro di Picasso o alle grandi opere degli espressionisti che ho sempre amato. Lo guardavo inebriato e ogni volta che aveva la palla tra i piedi avevo la sensazione di assistere a qualcosa di perfetto, unico e irripetibile. Ho avuto un enorme privilegio, assistere ogni giorno alla realizzazione dei suoi capolavori: perché le prodezze che tutti ricordano, le sue punizioni impossibili, i gol da centrocampo, le serpentine, le acrobazie, io le ho viste replicate dal vivo milioni di volte. Ogni giorno, in ogni allenamento Diego regalava quelle prodezze con la semplicità e la naturalezza di chi è baciato dalla grazia. Lo osservavo e dentro di me applaudivo e mi chiedevo come fosse possibile. Da tecnico freddo e impassibile evitavo di manifestare il mio stupore davanti a tutti. Ma mi gustavo ogni suo singolo gesto. Arte pura. Come lo spiega lei il genio? Vederlo giocare era come ascoltare Mozart. Anche i più bravi dei suoi compagni e dei suoi avversari, al massimo erano dei Salieri, lui no. Lui era Mozart. Diego era un uomo estremamente generoso. Un leader nato. Non per quello che faceva in campo, ma per come si comportava con i suoi compagni. Non l'ho mai sentito rimproverarne uno per un passaggio sbagliato. Li difendeva tutti, li spronava, li caricava, pur essendo lui di un altro pianeta rispetto a loro".