La gioventù come rimedio contro la depressione. È dal marzo del 2004 che il Barcellona non gioca in Europa League, che allora era ancora la Coppa Uefa. Diciotto anni e quattro successi in Champions League dopo, il club del Camp Nou oggi torna nella seconda competizione europea. Vedere il simbolo dell’Europa League nella sala stampa del Barcellona fa impressione: nell’aria di Sant Joan Despì, centro tecnico blaugrana, c’è qualcosa di strano, di inconsueto, di non assimilato. Una sostanza difficile da digerire. Lo riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport.
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Barcellona, Europa League indigesta: la gioventù rimedio contro la depressione
La gioventù come rimedio contro la depressione. È dal marzo del 2004 che il Barcellona non gioca in Europa League
Il Barcellona non digerisce l'Europa League
Quando il Barça fu eliminato dal Celtic nella Uefa di 18 anni fa la mamma di Gavi aveva da poco scoperto di essere incinta. Quella di Pedri si godeva i primi passi del suo piccolo di 15 mesi. Oggi Pedri e Gavi hanno 36 anni in due, uno in più di Piqué. E sono già due certezze di questo Barça che cerca faticosamente di ritrovare la strada dopo il trauma dell’addio di Messi, che debuttò proprio in quel 2004, a ottobre. E un passo più indietro rispetto a Pedri e Gavi c’è Nico, ventenne di bellissime speranze che oggi potrebbe trovare spazio. Il futuro del centrocampo blaugrana sembra essere assicurato.
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