Torino-Napoli Primavera 3-0, le pagelle: Gambardella horror! Si salvano in tre, male anche Rocco

Coincide con una sconfitta la prima trasferta ufficiale della Primavera di Dario Rocco: il suo Napoli, dopo la vittoria conquistata in extremis al Piccolo sette giorni fa contro il Cagliari, esce a mani vuote dalla trasferta di Torino contro la squadra granata. Poche le prestazioni sufficienti degli azzurrini, a fronte di numerose prove deludenti. Per il portiere arrivato in estate dal NovaRomentin, club partecipante al campionato di Serie D, non è il migliore degli esordi: viene chiamato poco in causa ma sul gol dell'1-0 di Carvalho il classe 2006 si rende autore di una deviazione decisiva. Non è stato fortunato ma il posizionamento sembrava rivedibile. Non può nulla, invece, sulla splendida punizione di Kugyela che ha portato il Torino sul 2-0 così come pochi sono i demeriti sul 3-0. Nel primo quarto d'ora, forma la catena più forte del Napoli. Si passa tante volte da destra, nel tandem composto da lui e Nardozi: il terzino ha il merito di saper coniugare una capacità di spinta già nota a una discreta fase difensiva, che viene tuttavia tradita dall'infilata in occasione del primo gol dei granata. In seguito al vantaggio avversario cala alla distanza come quasi tutta la squadra. Tra i responsabili del gol dell'1-0, c'è anche Vittorio Gambardella: il roccioso difensore centrale del Napoli si trova inspiegabilmente fuori punizione e viene anche lui sorpreso colpevolmente dall'assist per l'inserimento vincente di Carvalho. Successivamente, cerca di rimediare ma soffre molto le folate dell'attacco del Toro fino a quando non si fa sovrastare in un duello aereo sul 3-0, errore grave che macchia ulteriormente una prova già negativa. Fa meglio il compagno di reparto di Gambardella, Alfonso De Luca: il centrale si fa sempre trovare pronto mettendoci una pezza in diversi casi, sintomo di grande concentrazione e freschezza. Dalla sua, c'è anche il giusto pizzico di intraprendenza che lo spinge praticamente nell'area di rigore del Torino. All'interno di 90 minuti deludenti, è il classe 2006 una delle poche note liete della giornata. Cinquantadue minuti senza infamia e senza lode per l'esterno basso sinistro del Napoli: si connette poco con Borriello in fase difensiva ma dietro non concede spazi neanche al talentuoso numero 10 del Torino, Sergiu Perciun. Agisce da play ed è chiamato a raccogliere la pesante eredità lasciata da Lorenzo Russo: a tratti lo fa bene, dettando i tempi del gioco degli azzurrini in modo molto preciso, ma alla lunga soffre la maggiore fisicità del Torino spendendo anche qualche fallo di troppo. Si può dare di più. Il giudizio è molto simile per l'altro regista degli azzurrini, Vincenzo Prisco: il centrocampista classe 2008, nonché il più piccolo della compagnia, alterna momenti di buona lucidità ad altri in cui si spegne completamente la luce. L'impegno c'è così come alcune caratteristiche che sembrano uniche nel settore offensivo del Napoli ma non basta: pur essendo l'unico in grado di saltare l'uomo ed essendo il più effervescente lì davanti, una sola occasione nitida è troppo poco per essere soddisfatti. Il migliore in campo è lui: leader tecnico, oltre che carismatico, del gruppo di Dario Rocco. Vero e proprio box to box, è ovunque. Lo ritrovi tanto indietro quando è costretto a tornare nella sua area di rigore in occasione di un contropiede del Torino sia davanti come testimoniato dalla chance sprecata all'undicesimo. Quantità e qualità che rappresentano l'ennesima conferma per il ragazzo, che ha sempre di più la stoffa del capitano. Altro giro e altra nota dolente: ci si può aspettare molto di più dal numero 10, oggi adattato a sinistra, che è stato autore di una prestazione impalpabile. Servirà un altro Borriello a partire dal prossimo weekend anche perché è difficile fare peggio. Giornata no. E' il centravanti di una squadra che ha perso 3-0 eppure sarebbe ingeneroso rimproverare qualcosa a Christian Raggioli: il numero 9 è stato chiamato a fare da boa, a far salire una squadra in evidente difficoltà lottando con i due difensori centrali avversari e lo ha fatto egregiamente. Le occasioni sprecate sotto porta rappresentano un rimpianto ma la prestazione farà piacere a mister Rocco, nonostante la debacle dei suoi. Entra al posto di Cimmaruta e non commette errori ma di certo non brilla pur essendo più fresco degli altri. Sostituisce Garofalo ma lo scenario non cambia: affidabile in copertura ma non è in grado di spostare gli equilibri in fase offensiva. Non va oltre la sufficienza il terzino che ha anche debuttato in prima squadra. Entra a punteggio ormai compromesso e non ha modo di incidere l'MVP della prima giornata contro il Cagliari. Brutta partita del suo Napoli: le idee ci sono e ricalcano quelle della scorsa stagione, sulla traccia di un 4-2-3-1 che diventa 4-3-3 grazie al lavoro di De Chiara. Sin dall'inizio invoca dei tocchi di prima che si vedono molto raramente. L'approccio è quello giusto, viste le tre occasioni dovute a un atteggiamento prudente ed equilibrato ma in seguito all'1-0 i suoi si sciolgono come la neve al sole e Rocco non trova la chiave per cambiare la partita.