Napoli-Verona Primavera, le pagelle: Gambardella e D’Angelo shock, De Chiara faro nel buio azzurro

Finisce con una sconfitta il secondo impegno casalingo del Napoli Primavera: i ragazzi di Rocco capitolano 0-2 di fronte al Verona per una sconfitta figlia di una quantità enorme di sbavature e disattenzioni. Prima vittoria stagionale per l'Hellas, mentre gli azzurrini, che incassano il secondo KO consecutivo, restano inchiodati a quota 3 punti dopo 3 giornate. Non ha particolari demeriti sui gol realizzati dai giocatori dell'Hellas Verona: non compie interventi superlativi ma può davvero poco sulle reti messe a segno dalla compagine clivense ed è il meno colpevole del disastro difensivo azzurro. Terzino solitamente in grado di garantire un apporto importante in fase offensiva, oggi non riesce a proiettarsi praticamente mai nella metà campo del Verona: la connessione con il nuovo arrivato Olivieri è inesistente anche se non va incontro a un'insufficienza grave visto che non commette grosse sbavature. Prova molto deludente da parte del numero 5 azzurro, che si rende autore di una colossale dormita così come De Luca, l'altro centrale del Napoli, sul controllo sbagliato di De Battisti che ha portato all'assist per il gol di Akale. Sono diversi gli errori anche dopo in quanto viene sistematicamente saltato con una facilità disarmante. A coronare in negativo una partita da dimenticare è il cartellino rosso decisamente evitabile rimediato nel secondo tempo. Non fa meglio il compagno di reparto di Gambardella: poteva mettere anche lui il piede in occasione del primo gol subito. Soffre anche lui troppo la velocità bruciante degli attaccanti dell'Hellas, prestazione insufficiente anche per lui. Dura un tempo la gara del terzino sinistro che commette numerosi errori tecnici commessi in fase di costruzione che si sommano a un'incertezza da matita blu che provoca l'azione che si è conclusa con il raddoppio del Verona. Male anche il playmaker del Napoli: schierato da regista nel 4-2-3-1 iniziale di Rocco, prova a dettare i tempi della manovra azzurra ma, anche a causa dei pochi movimenti dei compagni, sbaglia troppi tocchi, anche quelli apparentemente più elementari. Prova a tenere a galla un Napoli troppo spesso in apnea rendendosi un riferimento vitale per i suoi compagni grazie al suo mix tra muscoli, tecnica ed esperienza: autentico tuttofare, viene impiegato nel primo tempo da mediano e nel secondo da braccetto destro nella difesa a tre provata da Rocco. Totalmente incosistente la prestazione dell'ultimo volto nuovo portato dal mercato: l'ala destra del Napoli sembra essere un oggetto misterioso nelle trame di gioco del Napoli. Ha dalla sua l'alibi di essersi inserito da poco ma un cambio di passo è necessario. E' uno dei più attivi nell'attacco del Napoli come testimoniato dai numerosi falli incassati soprattutto nelle battute iniziali. Poi si spegne insieme a tutta la squadra Il numero 7 ci prova un po' di più rispetto all'altro esterno d'attacco del Napoli ma paga il passaggio sbagliato che dà il là alla ripartenza con cui il Verona sblocca la partita al Piccolo. Lotta e si spende pur essendo pescato a singhiozzo anche dai trequartisti. Non calcia verso la porta avversaria ma vista la carenza palesata dal gioco dei ragazzi di Rocco e i pochissimi rifornimenti, un'insufficienza grave sarebbe ingenerosa nei suoi confronti. Entra all'intervallo ma di fatto non si fa notare, se non per una punizione velenosa che impensierisce la retroguardia del Verona.ù Sicuramente più incoraggiante l'impatto dell'ex centravanti della SPAL che, rispetto a Raggioli, guadagna la sufficienza essendosi creato un paio di buone occasione per sè oltre che per Borriello. Le prova tutte, dal consueto 4-2-3-1 a uno sperimentale 3-5-2 lanciato nel secondo tempo che migliora solo a tratti il gioco del Napoli. Gli azzurrini provano a mantenere il pallino del gioco in mano ma sono troppi gli errori individuali commessi, dall'espulsione di Gambardella ai diversi passaggi sbagliati. Le sostituzioni cambiano leggermente il volto alla squadra ma il gioco non piace e ora serve una scossa.

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