calcionapoli1926 partite storiche Udine terra scudetto, la clamorosa rimonta in pieno recupero di Maradona e Corradini

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Udine terra scudetto, la clamorosa rimonta in pieno recupero di Maradona e Corradini

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Caporedattore 

Quello di Udine è stato un campo importante anche per la conquista del secondo scudetto degli azzurri nel 1990. Il 14 gennaio 1990, il Napoli affrontò i friulani in trasferta per la gara valida per la seconda giornata di ritorno del campionato 1989/90. Gli azzurri erano in testa alla classifica con 2 punti sull'Inter e all'epoca dei due punti per vittoria il pareggio in trasferta era considerato un risultato più che positivo. Inizia malissimo, però, per Maradona e compagni perché al 3° minuto i padroni di casa sono già in vantaggio grazie al tuffo di testa di De Vitis che anticipa Giuliani. Ad inizio ripresa episodio curioso: il gioco viene sospeso per qualche minuto a causa di un leggero stiramento per l'arbitro Pairetto. Gli azzurri provano a pareggiare, ma all'86° minuto arrivò la doccia gelata con un preciso fendente di Mattei, imparabile per l'estremo difensore azzurro: 2-0. Sembrava ormai materializzarsi la seconda sconfitta consecutiva in trasferta per il Napoli, dopo quella per 3-0 all'Olimpico contro la Lazio, ma quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. Maradona un minuto dopo conquista una punizione sulla trequarti e la batte subito, senza pretendere la distanza, lanciando Zola nello spazio e il quale conquista un preziosissimo rigore. Diego va sul dischetto e spiazza Beniamino Abate (padre di Ignazio, calciatore della prima storica stagione del Napoli di De Laurentiis in C1). Gli azzurri ci credono e attaccano a testa bassa. Pairetto al 90° fa segno che il recupero sarebbe stato di due minuti, Maradona scappa sulla sinistra e crossa morbidamente al centro, colpo di testa di Zola e miracolo di Abate che però non riesce a respingere fuori dallo specchio della porta, lasciando il pallone sulla linea per l'accorrente Corradini che deve solo spingerla in rete per l'insperato 2-2. Memorabile la corsa a perdifiato del difensore azzurro, che ricorda un po' quella celeberrima di Tardelli al Mondiale 1982, per celebrare una rete che sa (quasi) di scudetto.