Parma-Napoli Primavera, le pagelle: Lo Scalzo MVP! Bene De Chiara e Raggioli, male Baridó

Il Napoli fa l'impresa a Noceto! Contro il Parma, secondo in classifica alle spalle solo della Fiorentina, gli azzurrini vincono 0-1, centrando il secondo successo consecutivo in trasferta dopo quello di Bergamo in casa dell'Atalanta e lanciando un messaggio fortissimo a tutte le squadre coinvolte nella lotta salvezza. Compie un intervento salva risultato all'undicesimo minuto del primo tempo sul colpo di testa di Nwajei, con il punteggio sullo 0-0 iniziale. Mostra la solita prontezza nei riflessi e un elevato coraggio, ostentato in un paio di uscite molto all'avanscoperta rispetto alla propria area. La solidità del muro eretto dalla truppa di Rocco gli lascia dormire sonni tranquilli. L'erroraccio col Frosinone è già dimenticato: anche oggi è praticamente insuperabile per chi cerca di creare delle minacce presso le zolle da lui difese. Solido ed elegante, può sembrare un ossimoro ma l'incontro tra queste due caratteristiche descrive lo stile del difensore azzurro. Attento e sicuro, cerca di osare anche in fase di costruzione cercando di pescare gli attaccanti con i lanci lunghi dalla sua metà campo. Rischia di essere il colpevole sul possibile vantaggio del Parma a inizio partita, vanificato dalla parata di Spinelli sul tentativo di Nwajei. Nessuna sbavatura e partita praticamente impeccabile per il numero 6 del Napoli. La sua polivalenza tattica, che gli ha consentito in passato di giocare sia come centrale sia come terzino in una retroguardia a quattro, gli consente ora di esprimersi egregiamente. Il classe 2007 sembra aver trovato infatti la collocazione ideale da braccetto sinistro in un pacchetto a tre. La sua partita finisce dopo poco più di mezz'ora a causa di un infortunio che lascia parecchie preoccupazioni: garantisce la giusta dose di corse e sacrificio, come si evince dalle accelerazioni che imprime anche nel match del Noce. Proprio nel corso di una di queste, avverte un forte fastidio al flessore della coscia destra, che lo costringe ad alzare bandiera bianca. Dopo una prova un po' anonima nel KO interno contro il Frosinone, il capitano ha ripreso in mano le chiavi del centrocampo spendendo tante energie per la squadra. Per una maturazione completa, manca ancora qualche gol nel suo bagaglio tecnico ma lo spirito di sacrificio e i tanti chilometri che percorre ogni partita gli offrono un alibi che renderà decisamente soddisfatto mister Rocco. Si muove diligentemente tra le linee dando continuità al gioco e sbagliando poco. Si rende utile soprattutto in fase di costruzione. Una prestazione ordinata, che rende il numero 4 una vera e propria certezza nello scacchiere del Napoli. C'è poco da eccepire sulla sua prestazione, se non che gli manca un pizzico di coraggio: la sua tecnica e l'agilità nell'uno contro uno potrebbero consentirgli di incidere in modo più deciso. In fase difensiva è praticamente impeccabile, c'è anche il suo zampino nel settimo clean sheet degli azzurrini nelle ultime otto partite. E' il match winner ad aggiudicarsi la palma di migliore in campo. Rocco ci ha puntato e, dopo esserci andato vicino in svariate occasioni, oggi segna il gol decisivo. Tra le linee, è una vera e propria spina nel fianco, in grado di pungere dopo il primo quarto d'ora con un colpo da biliardo che lascia di sasso Astaldi. Il talento argentino, reduce dalla prima gioia in Youth League, offre una prestazione decisamente opaca. Gli sprazzi della sua ottima tecnica di base si intravedono soprattutto a inizio partita, poi progressivamente si spegne. Acerbo. Gli manca ancora il gol in campionato, ma il numero 9 - che come Barido è fresco di soddisfazione personale grazie al gol contro il Qarabag - offre una dimostrazione empirica del manuale del buon attaccante. I contrasti, i duelli e le sportellate contro gli arcigni centrali avversari non lo intimoriscono. In un'occasione, quella decisiva, si impone offrendo con una sponda precisa a Lo Scalzo il pallone che vale tre punti. Impiegato in un ruolo inedito da quinto, rileva lo sfortunato Torre in una catena già martoriata dagli infortuni. Considerata anche l'indisponibilità di Colella, Rocco butta Eletto nella mischia e l'ex Benevento ripaga la fiducia del suo allenatore. Nelle battute finali dell'incontro, in pieno recupero, viene affossato da un frustrato Mikolajewski. L'ammonizione rimediata un minuto più tardi chiaramente non condiziona il giudizio sulla prova pragmatica del numero 44. Il mister ci ha preso gusto! Con un assetto, ormai consolidato, ha eretto un'autentico castello, che non è stato mai messo a repentaglio dagli attaccanti avversari. Deve fare di necessità virtù in due occasioni: prima adattando Torre a destra, visti i problemi fisici di Colella, e poi rimpiazzandolo con Eletto, che da difensore è costretto a fare il quinto ma i risultati sono evidenti. Il Napoli acquista ancora più sicurezza in fase difensiva e, trovato lo 0-1, soffre pochissimo contro una rivelazione del campionato. Il passo falso con il Frosinone era da evitare per il peso di uno scontro diretto con una squadra che, come il Napoli, si gioca la salvezza ma anche a Cercola erano arrivati riscontri molto incoraggianti, che oggi trovano una conseguenza concreta nella seconda vittoria consecutiva lontano dalle mura amiche e nell'ennesimo clean sheet. Terzo successo nelle ultime quattro in campionato. Pragmatico.

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