Savoldi: “Con Napoli amore fulmineo! Io nel calcio di oggi? Segnerei più gol. Su Lucca…”

Giuseppe (detto "Beppe") Savoldi, fu centravanti, nonché doppio ex di Bologna e Napoli (con gli scarpini al piede), si è concesso in esclusiva per un'intervista ai taccuini di CalcioNapoli1926.it a due giorni dalla sfida di campionato, in programma domenica 9 novembre 2025, alle 15:00, e valevole per la 11ª giornata di Serie A, tra la compagine emiliana e quella partenopea. Diverse le tematiche trattate (oltre a quelle legate al match del Dell'Ara): dagli infortuni deficitari per i campioni d'Italia patiti da Romelu Lukaku ad agosto e, più di recente, da Kevin De Bruyne contro l'Inter a una panoramica delle annate trascorse all'ombra del Vesuvio nelle vesti di calciatore. Un gol di testa su palla inattiva a Lecce e un duplice 0-0 contro Como ed Eintracht Francoforte figlio di una manovra offensiva piuttosto sterile: quanto la difficoltà del Napoli nel creare occasioni da gol nitide dipende dall'assenza di Kevin De Bruyne? "Dipende dai momenti in realtà, oltre che dalla fortuna e da certe situazioni che vengono a crearsi nel corso della partita. A ogni modo, non mi sembra che le occasioni per segnare siano mancate al Napoli". Al netto di quanto ha appena dichiarato, possiamo affermare che Rasmus Hojlund è colui il quale sta maggiormente sentendo la mancanza delle invenzioni a opera del 34enne belga: da ex centravanti, quale consiglio darebbe al danese in un momento così complicato? "Ci sono due calciatori che mancano al Napoli: De Bruyne e Lukaku. Entrambi sono bravissimi e hanno fatto la fortuna del Napoli, a livello di affermazione, in momenti diversi. Conte non meritava due batoste del genere: senza di loro, il tecnico perde due soluzioni fondamentali per il proprio gioco. A parte questo, la squadra deve rilassarsi e pensare sereno; Hojlund nello specifico deve aspettare che gli si presentino delle occasioni. Tuttavia, il suo rendimento non è la questione principale della faccenda". Dalla prima punta titolare a quella di riserva: quante chance crede che abbia Lorenzo Lucca di far ricredere mister Conte dopo un inizio di stagione non all'altezza delle aspettative? "Lucca è un giocatore particolare: è arrivato al Napoli con il compito di dover essere il 'vice Lukaku', di esserne all'altezza, e non è affatto facile. Romelu l'anno scorso ha fatto bene, ha portato la squadra in vetta. È difficile per Lucca imitare Lukaku. Pertanto, credo sia un attaccante che va fatto giocare diversamente e non seguendo il 'modello Lukaku'". Quattro successi nelle ultime sette uscite tra campionato ed Europa League e un pareggio strappato nonostante l’inferiorità numerica contro il Brann, oltre a un Riccardo Orsolini versione "capocannoniere": è il Bologna a vestire i panni della favorita a pochi giorni dallo scontro con i partenopei? "Lo è sotto l'aspetto mentale, perché non ha niente da perdere. Il Napoli ha l'obbligo di stare sempre tra le prime posizioni, di guidare e vincere il campionato, mentre il Bologna non ha certi paletti. L'esempio perfetto è Orsolini: gioca in una piazza che non gli mette pressione, dunque è spensierato, va in campo col sorriso e gli riescono le giocate migliori. Funziona esattamente come la vita di tutti i giorni: se fai le cose in maniera sorridente, le vivi bene; se le fai arrabbiato, ti verranno male". La ritrovata solidità difensiva del Napoli è coincisa con il rientro dall'infortunio di Amir Rrahmani: alla luce di quanto appena affermato, il centrale kosovaro è il vero elemento insostituibile di mister Conte? O perlomeno il più sottovalutato? "Rrahmani adesso ha bisogno di ritrovare la miglior condizione dopo l'infortunio, ma direi che è ovvio quanto sia una pedina importante per il Napoli". A inizio giugno, nel periodo della vittoria del 4° Scudetto, sul web girò un video in cui festeggiava con un sorriso stampato in volto tale trionfo: cosa la fa sentire ancora cotanto legato alla città di Napoli dopo tanti anni? E cosa l'ha conquistata all'epoca quando ha vestito la maglia azzurra? "Non è stato un particolare a conquistarmi di Napoli, ma tutta la città: mi è piaciuta ogni sua sfaccettatura e ogni suo contorno dal primo istante". In chiusura, un altro quesito personale: quando venne tesserato dal presidente Ferlaino nell'estate del 1975 per 2 miliardi di lire, divenne l'acquisto più oneroso nella storia del calcio, almeno fino a quel momento. Ne seguirono 77 gol in 165 presenze. Al di là delle differenze tra il calcio moderno e quello di 50 anni fa, che rendimento avrebbe Giuseppe Savoldi come '9' del Napoli targato "Antonio Conte"? "Come già detto, era un calcio diverso: oggi una parte delle squadre gioca a zona, dunque avrei, o meglio, avremmo, perché parlo sia di me che di altri centravanti, avremmo segnato più gol. Inoltre, avremmo servito molto di più la squadra: eravamo tutti dei finalizzatori, mentre adesso avremmo partecipato maggiormente alla manovra collettiva". A cura di Alex Iozzi © RIPRODUZIONE RISERVATA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE CALCIONAPOLI1926.IT

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