Il Piano A
—"Il Piano A per il mercato di gennaio era quello di andare su un giocatore importante, uno tra Garnacho o Adeyemi, ma erano trattative impossibili sia per le volontà dei giocatori che per l’importanza dei club di appartenenza. De Laurentiis ha dato il via libera a spendere 2/3 sui 75 milioni guadagnati dalla cessione di Kvaratskhelia, vale a dire 50 milioni che il Napoli non è riuscito a spendere non per colpe tutte sue, anzi".
Il Piano B
—"Il Piano B, invece, era quello che io avevo consigliato. Volare basso e non pensare di sostituire Kvara poiché non eravamo preparati alla sua cessione e il sostituto si prende nel mercato estivo dandogli la possibilità di fare il ritiro estivo con Conte. Io ero contro l’arrivo di Garnacho perché ne vedevo tutti gli effetti negativi sui tempi di adattamento, sulla squadra e l’effetto volano sui tifosi. Bisognava andare sul percorso dell’utilità. Ho consigliato Ndoye poiché così avremmo trovato quell’ala che può sostituire Politano e fare le due fasce. Dorgu e Ndoye erano giocatori funzionali ed erano i giocatori che servivano al Napoli. Con il giusto tempismo, si potevano prendere. Non grandi nomi, ma molto utili anche per il futuro. Il mio giudizio abbastanza negativo sul mercato del Napoli si compone di due componenti. Una di natura tecnica poiché sono deluso moltissimo dall’arrivo di Okafor che è una scommessa e non so quanto possa aiutare Neres. Magari ci farà ricredere, speriamo. L’altra di natura mediatica perché cercare di arrivare alla luna per dimostrare di essere un top club che va a prendersi dal Manchester United un giovane di 20 anni è stato un boomerang. Quel ragazzo non valeva quei soldi. I ragazzi sono un rischio, vedete Joao Felix o Dembele, esploso solo ora, il primo mai, costati oltre 100 milioni cadauno.. C’è chi ha alimentato gli entusiasmi ed ha sbagliato".
La cura Conte
—"Abbiamo una squadra forte con un allenatore straordinario che va aiutato con la razionalità e con la calma sapendo che stiamo vivendo una specie di miracolo work in progress. Lo scudetto si vince con il lavoro e dando l’anima. Manna a luglio è stato straordinario. Conte ci ha portato Buongiorno che ha voluto lui, come Lukaku che era già suo ai suoi occhi il sostituto di Victor e Gilmour, che conosceva bene. McTominay è un’intuizione di Manna approvata di corsa da Conte, così come Rafa Marin e Neres che si è rivelato un acquisto importante. Okafor è la quarta scelta, è un ripiego dei ripieghi. Garnacho non è Bellingham o Musiala. Eppure, dipingerlo come un giocatore generazionale ci ha fatto fare un boomerang mediatico che ora ci casca addosso. Se andavamo su obiettivi utili il Napoli avrebbe rinforzato la rosa non con nomi altisonanti ma con giocatori che sarebbero serviti. Garnacho probabilmente non sarebbe entrato a Roma, Ndoye si. A me preoccupa piuttosto che non sia arrivato nessuno in difesa e mi preoccupa più della situazione in attacco. Aspettare venti giorni Danilo è stato un errore. Questo è ormai un mercato che non ha morale. La parola data non serve più a niente".
15 partite per la storia...
—"Per fortuna Conte ha rivitalizzato altre risorse in seno, vedi JJ e Spina. Dobbiamo sperare che non accadano altri incidenti. Le prossime quindici partite Il Napoli può davvero fare un miracolo che resterebbe nei libri di storia. Se anche fosse arrivato Garnacho l’Inter sarebbe rimasta la favorita. Non fate confusione. Il boomerang mediatico ci scoppia addosso, a voi sfasciati e disfattisti che non volete bene realmente al Napoli ma nutrite solo il vostro Ego smisurato, dico: se pensate che tutto sia finito ieri a mezzanotte, siete fuori strada. In realtà ieri tutto è iniziato. Antonio Conte ha chiamato i ragazzi oggi e immagino abbia detto: “Da domenica si va in guerra, mancano quindici battaglie alla fine, guai a chi si distrae un secondo come accaduto all’Olimpico!".
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