Vi accusano di non avere uniformità di giudizio: come se ne esce?
"Su episodi veramente al limite non se ne uscirà mai. Non c'è un episodio uguale all'altro, fosse anche per una sfumatura. L'obiettivo è diventare il più uniformi possibile".
Dicono di lei che in campo ha una fortissima personalità, mette tanta fermezza ed è fin troppo severo.
"Vero, tendenzialmente è un complimento. Quanto all'essere troppo severo, spero di aver superato alcuni istinti di gioventù".
Con le aggressioni ai giovani arbitri, come si fa a convincere un ragazzo ad avvicinarsi all'arbitraggio?
"Difficile. Il problema, al di là del reclutamento, è l'alta percentuale di abbandono in presenza di certi episodi. I genitori scoraggiano. Dobbiamo lavorarci, non è mai troppo quello che si fa".
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