Lucca fa gol, ma il Maradona lo fischia: l’assurdità dell’autosabotaggio dei tifosi del Napoli

Il passaggio ai quarti di Coppa Italia del Napoli ha per assurdo aperto uno squarcio nel rapporto tra la squadra e i tifosi. Non sono infatti passati inosservati i fischi a Lorenzo Lucca (autore della rete dell'1-0) alla sua uscita dal campo al 68' della gara contro il Cagliari. Ma è davvero questo ciò che merita il numero 27 azzurro in un momento difficile da parte della sua gente?

Dai 35 milioni spesi in estate ai fischi del Maradona: è questo ciò che merita Lorenzo Lucca?

Il classe 2000 arriva su grande richiesta di Antonio Conte nel super calciomercato estivo messo a segno da Giovanni Manna. L'accordo preso con l'Udinese pesa e non poco sulle sue spalle: 9 milioni di prestito, con obbligo di riscatto fissato a 26 per un totale di 35 milioni di euro. Il ragazzo di Moncalieri arriva a Napoli già nello scetticismo generale con tutto da dimostrare, ma allo stesso tempo la consapevolezza di poter crescere alle spalle di un gigante come Romelu Lukaku.

Ecco, proprio qui sorge il problema: il 14 agosto Big Rom si fa male in un'amichevole contro l'Olympiakos ed è costretto a rimanere ai box per tutto l'inizio di stagione. La diagnosi di 3 mesi a campionato quasi iniziato e con Lucca unica punta spaventa gli azzurri, i quali, per correre ai ripari, il 1º Settembre prelevano dal Manchester United il danese Rasmus Hojlund.

All'arrivo dell'ex Atalanta però, la Serie A è già iniziata: qui arrivano le prime due bocciature per Lorenzo Lucca. Le prestazioni contro Sassuolo e Cagliari, nonostante le vittorie, risultano entrambe insufficienti. Contro i sardi viene addirittura sostituito al 75' per lasciare spazio a Giuseppe Ambrosino al suo esordio nella massima serie.

Da qui parte la discesa dell'ex Udinese che, prima è arrivato nello scetticismo con il peso sulle spalle di un affare da 35 milioni, poi si è visto gettato nella mischia a causa dell'infortunio della sua "guida" e infine si è visto privato della fiducia di chi a Napoli lo aveva voluto.

In Coppa Italia contro il Cagliari da parte di Lucca si è vista un'altra prestazione insufficiente, condita però da un gol da rapace d'area che poteva essere un punto di svolta per il ragazzo. Eppure, all'uscita dal campo sull'1-1 con la rete che fino a pochi minuti prima stava decidendo il match, l'ex Udinese si è visto tradito da una grande fetta di pubblico partenopeo che lo ha fischiato per poi, per così dire, "osannare" l'entrata in campo di Hojlund. Mai forse si erano visti 2,01 metri di ragazzo divenire così piccoli in un rettangolo verde.

Nella testa del Lorenzo bambino in quel momento saranno passati un'iperbolica quantità di scenari: cresci in un paese nella provincia di Torino con il sogno un giorno di calcare i campi dei più grandi palcoscenici mondiali e anni dopo ti ritrovi ad essere fischiato dagli stessi tifosi che dovrebbero acclamarti.

La verità però è un'altra. Per puntare sempre più in alto, il Napoli ha bisogno di poter contare in qualsiasi momento su tutti gli elementi a disposizione del mister. Nonostante gli errori, le prestazioni negative e le difficoltà, un tifoso non deve mai fischiare un proprio giocatore, ancor di più se nei 68 minuti giocati si è vista la volontà di ritagliarsi un proprio spazio nello scacchiere azzurro. Si può discutere l'atteggiamento, l'egoismo e anche qualsiasi aspetto legato puramente alla sfera tecnica. Chi veste la maglia del Napoli però va sempre supportato, specie quando il gioco si fa duro. Ma questo è un ideale sconosciuto ai più.

A cura di Francesco Iodice

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