Sul caso Juan Jesus-Acerbi: "Il caso Juan Jesus-Acerbi? Sono dell’idea che finché non si ha una prova vera e propria tutti possono dire quello che vogliono. Non c’è una prova tv, l’arbitro non ha sentito, gli altri giocatori non hanno sentito. Posso dire che con il cognome che ho, tutte le volte che ho giocato al nord, “Sorrentino lavato col fuoco” “terrone” e cose varie, nessuno ha creato tutto questo casino. Bisogna avere rispetto per tutti. Siamo tutti esseri umani. Se si attua una certa idea per una cosa, bisogna farlo per tutte le altre perché non basta farlo solo per chi ha la pelle diversa. Io sono dell’idea che per quanto riguarda il discorso Juan Jesus-Acerbi, non essendoci le prove, la sentenza è giusta così. La cosa che non mi è piaciuta è la gogna mediatica subita da Acerbi.
Personalmente in gara con l’adrenalina massima ho detto qualche vaffa, ma non oltre quello. Il razzismo non deve esistere per la mia idea di uomo. Il fatto che in Serie B ci siano precedenti di squalifiche simili? O si fa una regola che vale per tutto e per tutti indistintamente da qualsiasi situazione o bisogna stare alla prova tv e ai testimoni. È come un cane che si trova la coda. Ronaldo non scambiò la maglietta con me dopo avergli parato il rigore. Evidentemente anche lui preso dall’adrenalina e dal nervosismo ha reagito in quel modo. Ognuno reagisce come meglio crede".
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