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interviste

Fedele: “Dopo un trionfo è bene cambiare. Giusto che Giuntoli e Spalletti vadano via”

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Il noto dirigente è intervenuto quest'oggi a Radio Marte sui temi attuali in casa azzurra e del calcio italiano
Tony Sarnataro
Tony Sarnataro Giornalista 

Enrico Fedele, dirigente, è intervenuto quest'oggi a Radio Marte sui temi attuali in casa azzurra e del calcio italiano. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Fedele

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«La festa del dopo partita è stata organizzata bene, nei minimi particolari e composta. Mi è piaciuta molto. Onore a chi l'ha organizzata e al popolo che è stato disciplinatamente al suo posto. Secondo me nel calcio bisogna lasciare quando si vince. Tutti devono fare questo passo tranne i giocatori che non possono a meno che non abbiano clausole risolutive, come Kim. Penso che il coreano possa andar via. Non so dove; io dico quello che sento dire in giro. Giuntoli viene dalla gavetta ed è uno che sa quanti tacchetti ci sono sotto una scarpa e quanto pesa un pallone. È giusto quindi se va a capitalizzare quello che ha fatto in questi anni. Di tecnici come Spalletti, al di là di schermaglie che c'erano, ci sono e ci saranno, forse è meglio che si dia una stretta di mano col presidente ed ognuno vada per la sua strada. De Laurentiis quest'anno ha tracciato una strada maestra e la gente gli dà credito, io per primo. Diamogli credito e vediamo visto che ha sempre saputo scegliere allenatori ed attaccanti".

Sul futuro

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"Può essere che presidente e allenatore si incontrino ed il rapporto possa proseguire. Il presidente De Laurentiis non mente quando dice che Giuntoli sta lavorando e così anche Spalletti. Durante l'anno, infatti, non si sta con le mani in mano. Ma tutto il lavoro svolto viene conservato e quando si incontreranno, decideranno. Io non mi affeziono ai dirigenti e nemmeno agli allenatori. La strategia la fa il presidente poi se l'anno successivo il Napoli, o un'altra società, non vince allora dovremmo dire che il presidente ha fallito. A me della Juve, dell'Inter non mi interessa. È provinciale pensarla in questo modo, battere una squadra in particolare. Una metropoli come Napoli, una capitale del turismo, una capitale del tifo, ma quello sano, e con un modello di gestione della società pensiamo ad una sola squadra? Bisogna cambiare mentalità. Mi piace molto Frattesi del Sassuolo, mi ricorda il miglior Tardelli. Lo metterei in mezzo al campo e un posto lo troverebbe da solo. È un giocatore che fa benissimo le due fasi.Sul futuro non dobbiamo chiederci chi viene al posto di Spalletti ma se abbiamo fiducia in De Laurentiis».