Litigai con Daniel Maldini in una partita Primavera, sono stato molto impulsivo, quella partita fu una benedizione. Avevo risposto male, un calciatore può farlo, l’arbitro no. Ho chiesto scusa, sono stato fermo due mesi e poi è stato un grande piacere ritrovare Daniel e anche Paolo, con cui ebbi un bel confronto in una partita col Bologna. Chi non vuole giocare a calcio lo dimostra immediatamente coi propri atteggiamenti. Le proteste predeterminate? Bisogna agire per sedarle. Dall’altra se ci sono proteste che nascono da nostri errori allora è un problema nostro. Essendo stato un calciatore io stesso, so bene che non ci si può fidare di un calciatore, perché vuol vincere. Rosso non dato a Berardi su Bremer? Potevo fare meglio io. Fabbri è un grande Var, è un episodio complesso. Il Var è serio, pensava di essere in una situazione grigia e ha fatto il silent check. Se si fosse fidato del suo istinto sarebbe stata presa la decisione migliore. Var? In Serie A se fischi solo ciò che vedi fai solo errori. Devi essere bravo a decidere cose che intuisci col tuo cervello. Però di certo non si può estrarre un rosso per una cosa non vista. Andare al Var mi permette di salutare mia figlia e andare a dormire sereno, non è assolutamente un problema”.
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