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Chiariello: “Garcia come Allegri, col Napoli spallettiano matrimonio difficile”

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A Radio Napoli Centrale è intervenuto il noto giornalista con il suo editoriale, commentando la vittoria del Napoli di Rudi Garcia contro l'Union Berlino.
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

A Radio Napoli Centrale è intervenuto Umberto Chiariello con il suo editoriale, commentando la vittoria del Napoli di Rudi Garcia contro l'Union Berlino.

Chiariello, l'editoriale su Union Berlino-Napoli

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"Un Napoli che ha sgraffignato la vittoria a Berlino, l’ho definito un Napoli “juventino”. Non è un’offesa. La Juventus è sempre stata una squadra forte, piena di fuoriclasse, che non ha mai brillato per il bel gioco, ma ha sempre pensato a vincere. Nel DNA della Juventus c’è la vittoria, non importa come e nell’Allegrismo c’è esattamente questo spirito. Questa è la Juventus e il Napoli di ieri a Berlino era juventinizzata. Nel secondo tempo, una genialata, una follia di Mario Rui, un cross innocuo di Kvara, si accende il genio, sterza, esterno destro e Raspagol. Fine della giostra. Qualche patema, qualche occasione per l’Union Berlin, un 5-4-1 sul finale, che ci sta e porti a casa la vittoria. Cosa conta di più? La vittoria. 2 su 2 Verona e Berlino e l’entusiasmo alle stelle per poter affrontare il Milan che questa sera è in campo contro il PSG e domenica gioca a Napoli. Il Milan è una buona squadra, se il Napoli è quello di ieri non c’è storia.


Ma qual è il vero Napoli? Garcia non fa altro che parlare di impegno, duelli vinti, forza mentale, ma di giochi, schemi, tattica non ne parla proprio. A Garcia interessa una squadra di combattenti, non vi ricorda Allegri? L’antitesi dello Spallettismo. De Laurentiis non si è reso conto di aver preso un uomo di calcio che a Napoli c’entra come cavolo a merenda e far adeguare Garcia a questa squadra è complicatissimo. Adesso non ci possiamo far abbagliare dal gol di Raspadori, ieri il Napoli ha giocato male, nonostante i punti positivi di Mario Rui e Kvara che giocano meglio insieme; Natan è un altro punto positivo, non possiamo più lamentarci che non c’è Kim; Meret si è svegliato; Raspadori ha dimostrato di essere un centravanti ed è finalmente chiaro il suo ruolo; Elmas recuperato. Note positive ce ne sono, ciò che non c’è più è il convivato di pietra. Il Napoli sta trovando i suoi atleti, ma ha perso la sua figura di riferimento: il gioco che sta diventando la ricerca d’autore pirandelliano che manca al Napoli".

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