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Cannavaro: “Rapporto col Napoli sempre molto forte! Scudetto? Inaspettato!”

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L'ex difensore del Real Madrid ha analizzato il trionfo in campionato del club partenopeo allenato da Luciano Spalletti

 Intervenuto in occasione della Milano Football Week organizzata da La Gazzetta dello Sport, FabioCannavaro ha commentato - tra le tante cose - lo Scudetto del Napoli.

Il commento di Cannavaro sullo Scudetto del Napoli

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Di seguito quanto dichiarato: "C'è stato di tutto in questi anni, un fallimento, un cambio di proprietà, un nuovo corso. Lo scudetto poteva arrivare anche prima, ma la squadra non era attrezzata per vincere il campionato. Quest'anno, dopo qualche partenza importante, tutti pensavano a una stagione diversa e invece sono riusciti a conquistare questo grande trofeo".

Col Napoli hai vinto due scudetti da raccattapalle

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"Beh, da raccattapalle due, uno con gli Allievi Nazionali. Sono emozioni diverse, quando da ragazzino riesci a vincere un campionato te lo porti dietro tutta la vita. Quello da tifoso è qualcosa che, per chi li ha vissuti quei due scudetti, incredibile: è stato santificato un giocatore, Maradona".

Cos'era poterlo vivere da vicino?

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"Era lo scopo di tutta la settimana, tutti chiedevano di fare da raccattapalle. Io ero il pupillo dell'allenatore, che poi era il mio professore di educazione fisica a scuola, e quindi riusciva sempre a infilarmi. Io vivevo a cento metri dal San Paolo, il rapporto col Napoli è sempre stato molto forte".

Si racconta che, dopo un contrasto con Maradona in allenamento, un dirigente le chiese di andarci piano

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"Sì, vero. Durante la settimana si facevano queste partite con la prima squadra: io entrai e ci fu un po' di timore. Però lui mi fece capire la sua grandezza, dicendomi di giocare tranquillo, come volevo, di divertirmi. Nel pre-partita lui a volte prendeva noi ragazzini e giocava con noi. Era un giocatore fantastico, ne ho visti tanti altri, ma la differenza tra Diego e gli altri era che ai tempi c'era la marcatura a uomo. Qualcuno ricorderà quella di Gentile, ma in Serie A era peggio: prendeva botte pazzesche e non ha mai reagito, se non quella volta in Spagna quando partì la famosa rissa. Nonostante queste mazzate che prendeva ogni domenica ha fatto tanto".

Un parallelo tra il Circo Massimo nel 2006 e Napoli oggi?

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"A Napoli la cosa bella è che gli altri scudetti servirono alla città per farsi conoscere, per una ripresa economica. In questo caso la città da due tre anni sta vivendo un momento magico: questa vittoria ha portato ulteriore visibilità. Mi piace sottolineare l'organizzazione dei festeggiamenti, ci si aspettavano problemi da parte di tutti e invece la gente si è divertita, è uscita per strada, ha continuano a festeggiare. Speriamo continuino così e aspettiamo la coppa".