Bologna, passi da gigante. «Al mio arrivo la società voleva iniziare a competere per le posizioni europee entro pochi anni. Invece siamo entrati subito in Champions League e poi abbiamo vinto la Coppa Italia… Non mi rendo nemmeno conto di quanto questi traguardi siano stati importanti per la città».
Una seconda casa. «Adoro le emozioni degli italiani, la vita, il cibo delizioso: mi sto divertendo molto. E mi piace tanto anche il calcio, è molto tattico e di un livello più alto rispetto a quello olandese: in Italia ho imparato alcune cose a cui non avrei mai pensato quando giocavo nei Paesi Bassi. La Serie A è un grande campionato se si vuole crescere ulteriormente, soprattutto se sei un difensore».
Emozioni da Champions. «Quando ripenso all’inno mi viene di nuovo la pelle d’oca, vorrei sentirlo suonare ogni anno. Quant’è bello misurarsi con club come Liverpool e Borussia Dortmund? È un’esperienza che mi è piaciuta e servita tantissimo e che porterò nel mio bagaglio».
Sirene di mercato. «Vedremo se arriveranno offerte veramente buone, perché ho i miei obiettivi e le mie ambizioni personali: voglio ottenere il massimo, e se quel treno passerà davvero potrei saltarci sopra. Che poi sia quest’estate o l’anno prossimo, è tutto da vedere».
Nazionale nel mirino. «Penso di essere sulla strada giusta, non mi sento arrivato e continuo a lavorare sodo per migliorare. In Olanda abbiamo diversi difensori centrali bravi, che hanno già dimostrato il loro valore in club di alto livello: mi piace affrontare questa concorrenza, consapevole che ci si gioca un posto importante. La Nazionale era un sogno, adesso è diventata un obiettivo: andrò avanti su questa strada e spero che un giorno mi venga chiesto di partecipare».
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