Davvero bello quello che si legge sulla pagina Facebook "My Football Heroes", una pagina che vi invitiamo a seguire per la profondità dei contenuti condivisi e la maestria con cui si trattano certi argomenti (il calcio è sempre, inevitabilmente legato alla vita, alle storie personali...). Oggi si parla di Roberto De Zerbi, un allenatore che ha una precisa idea di gioco, un tecnico che riesce sempre a dare una precisa identità alle sue squadre. De Zerbi sarebbe potuto approdare al Napoli, ma il destino ha voluto altre mete per lui. Ora dovrà rifondare un club che da sempre è legato al bel gioco e al futbol bailado di marca brasiliana. Di seguito il post di cui abbiamo parlato in apertura d'articolo:
estero
Il “romanzo” di De Zerbi è già iniziato: la storia di un tecnico visionario che ora vuole prendersi l’Europa
Davvero bello quello che si legge sulla pagina Facebook “My Football Heroes”, una pagina che vi invitiamo a seguire per la profondità dei contenuti condivisi e la maestria con cui si trattano certi argomenti (il calcio è sempre,...
Il percorso di De Zerbi: è stato sondato dal Napoli prima di approdare in Ucraina
"Io e il mio staff tecnico non verremo in Ucraina per riposarci, ma per lavorare sodo, vincere è solo la fine della strada. Vogliamo lavorare sodo ogni giorno per far sì che questo viaggio abbia successo. Vogliamo sorprendere tutti i tifosi con il modo in cui giochiamo, vogliamo che tutti si godano le partite dello Shakhtar".
De Zerbi e la voglia di portare una precisa impronta di gioco
Nelle prime parole di De Zerbi allo Shakhtar c'è la voglia di portare la propria idea di gioco anche in un calcio nuovo e ovviamente diverso. Sinceramente non mi aspettavo una scelta simile per uno degli allenatori migliori del panorama calcistico italiano. Non credevo che il suo processo di crescita dovesse passare dallo Shakhtar, che è vero che gioca la Champions, che è sinonimo di bel gioco e calciatori di talento ma resta pur sempre un club che gioca in un campionato non certo tra i più affascinanti. Con amarezza però tocca constatare che ancora una volta il nostro calcio si dimostra restio al cambiamento, alla progettualità e al dare fiducia a giovani tecnici che vengono dalla gavetta.
De Zerbi, Nagelsmann e Amorim: è l'Europa delle giovani promesse
Mentre in Europa il Bayern punta sul 33enne Nagelsmann e lo Sporting Lisbona vince il campionato con il 36enne Amorim, in Italia si continua a pensare che per i giovani allenatori sia sempre "troppo presto" per ambire alla guida di club importanti. Troppo spesso ci si accontenta di risultati accettabili nel breve termine piuttosto che progettare per arrivare con il tempo a traguardi importanti. O si scelgono i soliti nomi, ottimi allenatori per carità, oppure si fanno scommesse su grandi ex-calciatori sperando di replicare i successi di Guardiola e Zidane quasi come fosse un gioco d'azzardo. Peccato per noi, in bocca al lupo Roberto. Speriamo che l'esperienza ti sia utile per affermarti e dimostrare che i giovani sono "inadatti" solo da noi.
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