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Chiariello: “Gattuso? Una delusione. La stagione del Napoli dipende da Osimhen. E su Insigne…”

Umberto Chiariello

Il noto giornalista partenopeo è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per parlare delle principali vicende di casa Napoli

Giuseppe Canetti

Il Napoli, dopo il tris di vittorie in campionato, l'ultima con la Juve allo stadio Maradona, si appresta a sfidare il Leicester in Europa League. Intanto, in città, la disfatta contro il Verona è ancora un ricordo scottante ma l'entusiasmo comincia pian piano a risalire. Il progetto azzurro sta traendo beneficio dalla cura Spalletti, l'ennesima giocata azzeccata del presidente De Laurentiis. Anche il discorso del rinnovo di Lorenzo Insigne sembrerebbe essersi riaperto. Di questo e di tanto altro ne abbiamo parlato in esclusiva con il noto giornalista partenopeo Umberto Chiariello. Di seguito l'intervista.

Le parole di Chiariello sul Napoli

 Foto SSCN

Quella di De Laurentiis è la migliore gestione della storia azzurra?

"Assolutamente sì, è la migliore presidenza della storia azzurra sul piano gestionale. Non si può dire la stessa cosa sul piano sportivo, perché poi non sempre le due cose coincidono. Quello che si può dire di questa gestione è che ha coniugato i due aspetti molto bene, visto che è la seconda squadra d'Italia negli ultimi dieci anni ed ha vinto anche qualche trofeo. È mancato lo scudetto, certo, ma alla fine ha vinto soltanto la Juve, tranne l'anno scorso l'Inter che l'ha spuntata con doping amministrativo a go go. È sotto gli occhi di tutti che i nerazzurri si sono prima svenati e poi hanno dovuto quasi dichiarare default. Invece, De Laurentiis non ha mai fatto cose del genere, ha sempre avuto una politica oculata. Forse, a volte, sono mancati quei dieci centesimi per fare l'euro, ma fondamentalmente ha fatto molto molto bene".

Dopo la delusione di Napoli-Verona, i recenti buoni risultati stanno risollevando il morale dei tifosi partenopei?

"Un po', non tantissimo. Bisogna considerare che solo in 18 mila sono andati a vedere Napoli-Juventus sui 27 mila posti disponibili. Era una partita che meritava sicuramente un pubblico maggiore. C'è sempre un po' di disaffezione, che può derivare dal caro biglietti, dalla pandemia, dal disagio dei trasporti, dal fatto che De Laurentiis non è amatissimo, dal fatto che Napoli-Verona incide, ci sono tanti fattori. Alla fine quello che resta è la disaffezione. Il fatto che il Napoli non è riuscito a portare neanche 27 mila persone allo stadio per la sfida contro i bianconeri ne è l'emblema".

L’entusiasmo è un qualcosa di sacrosanto nel calcio così come nella vita, ma deve essere ben amministrato. Spalletti riuscirà a gestire quello della squadra azzurra?

"Noi non abbiamo la sfera di cristallo, quindi possiamo dire solo che Spalletti ha dimostrato finora di avere capacità di gestione. Soprattutto è uno esperto, che non innervosisce la squadra".

In molti ritengono che possa far innervosire il presidente...

"Mi sento di smentire un po' questa leggenda del presidente litigioso. Perché poi, se andiamo a vedere, De Laurentiis è andato d'accordo con tutti. Sarri aveva altri obiettivi, idem Mazzarri e Benitez. Questi se ne volevano andare in società più ricche e maggiormente vincenti come Chelsea, Inter e Real Madrid. In base a queste prospettive e volontà è evidente che non puoi trattenerli. Però, il presidente ha ancora un ottimo rapporto con Benitez, con Reja, con Ancelotti. Donadoni, invece, ha dichiarato lui stesso di non essere stato all'altezza, quindi non ce l'ha mai avuta con il presidente. Gli unici con cui realmente ADL non è andato d'accordo sono stati Sarri e soprattutto Gattuso".

"Gattuso una delusione. Insigne? Ci soffrirei se andasse via"

 Foto by Getty

Cosa è successo tra De Laurentiis e Gattuso?

"Gattuso ha un brutto carattere, neanche io sono andato d'accordo con lui. È una persona ombrosa, permalosa, dispettosa, lamentosa, talmente che si andava a lamentare dagli amici, faceva la parte della vittima, cosa che da un guerriero non ti aspetteresti. Però nella vita le delusioni ci sono, e devo dire che lui umanamente mi ha molto deluso".

Qualcosa sul rinnovo di Insigne si sta muovendo?

"Non lo so, pare che domenica ci sia stato questo primo incontro (tra l'agente e il Napoli, ndr). Ma è meglio parlare quando si conoscono i fatti. In ogni caso mi auguro che si arrivi ad un punto di incontro, perché non riesco ad immaginare Lorenzo Insigne in un'altra squadra, ci soffrirei molto".

Possibile che si aspetti di sapere se il Napoli parteciperà alla prossima Champions?

"Potrebbe anche darsi, il Napoli farà il conto dei soldi a disposizione anche in base alla qualificazione in Champions. Però, devo essere sincero, non credo che sia questo il fattore determinante. Bensì lo è l'empatia, devono ritrovarsi".

"Osimhen è l'uomo chiave, Koulibaly la certezza"

 Foto by getty

Il Napoli sarà in grado di competere fino alla fine per traguardi importanti?

"Non lo so, penso di sì e me lo auguro. Io ho una griglia mia personale, ritengo che il Napoli sia in prima fila con Inter e Roma. Sono le tre squadre più solide".

Qual è questa griglia?

"Vedo appena appena favorita Inter, che si è indebolita ma è diversa e rimane la squadra che ha qualcosa in più delle altre. Non sono convinto che vincerà però sulla carta parte un pelo davanti alle altre. Vedo molto bene Napoli e Roma, male l'Atalanta e molto male la Juventus. Vedo benino la Lazio, che grazie a Sarri potrebbe divertire ma non al punto di arrivare al vertice, al massimo può competere per il quarto posto. E poi c'è una squadra che per me è un incognita".

Il Milan?

"Già, è una squadra che ha giocatori o troppo giovani o troppo anziani. Ha un tecnico bravo ma non bravissimo. Inoltre, è una squadra che nel girone di ritorno crolla, anche per l'età avanzata dei suoi bomber. Quindi dipende molto dall'aspetto fisico: se reggono gli anziani questo Milan può lottare per il vertice, altrimenti deve vedere se riesce a qualificarsi per la Champions".

Tra i calciatori del Napoli, da chi si aspetta quel qualcosa in più in questa stagione?

"Da Osimhen ovviamente. Il nigeriano è l'uomo chiave: se esplode il Napoli può diventare una squadra importantissima. Il secondo da cui mi aspetto un esplosione definitiva è Lozano. Mi aspetto anche che Zielinski e Fabian mostrino il talento che hanno, e che Insigne si confermi. E poi c'è sempre la garanzia Kalidou (Koulibaly, ndr), e confido anche in Meret. Il Napoli ha giocatori che hanno grandi margini di crescita, tre in particolare: Meret, Lozano e Osimhen. C'è Ounas che può dare moltissimo, può rivelarsi una grande sorpresa. Anguissa può essere l'uomo che fa quadrare tutto, mettendo in pratica quello in cui non è riuscito Bakayoko".

A cura di Giuseppe Canetti

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