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CN1926 – Pazienza: “Il mio cuore è a Napoli. Vi svelo il ricordo più bello”

Pazienza

Prosegue la maratona verso la Finale di Coppa Italia. Napoli e Juventus si sfideranno domani sera all’Olimpico per il primo trofeo stagionale. A dire la sua, in esclusiva a Calcio Napoli 1926, Michele Pazienza. Il doppio ex ripercorre ricordi...

Giuseppe Canetti

Prosegue la maratona verso la Finale di Coppa Italia. Napoli e Juventus si sfideranno domani sera all’Olimpico per il primo trofeo stagionale. A dire la sua, in esclusiva a Calcio Napoli 1926, Michele Pazienza. Il doppio ex ripercorre ricordi della personale esperienza azzurra. Reja, Donadoni e Mazzarri, chi scegli?

Napoli-Juventus, l'opinione di Pazienza

Pazienza

‘’Sono tre allenatori molto esperti e diversi l’uno dall’altro. Quello che mi ha dato di più e con il quale sono riuscito ad esprimermi meglio è mister Mazzarri. Con lui, probabilmente è stato il Napoli più entusiasmante poiché la società veniva da trascorsi poco brillanti e avendo comunque fatto la trafila dalla serie C giungendo in Coppa Uefa prima e in Champions League poi, è chiaro che si crea un grande entusiasmo. Qui a Napoli, è travolgente!”

Il passaggio alla Juventus? -‘’É avvenuto nel momento in cui non si è trovato l’accordo con la società. Sentivo poca fiducia e ciò ha significato il chiudersi di un ciclo per me”.

Da più carica il San Paolo o la mentalità vincente che appartiene al dna bianconero? -“La mentalità vincente è un qualcosa che non puoi spiegare, bisogna viverlo. Si tratta di un atteggiamento continuo, costante che vede come unica  finalità la vittoria, e questo obbiettivo viene mantenuto costantemente nel tempo. È un lavoro che va fatto quotidianamente. La vittoria è soprattutto questo, altrimenti non c’è progetto che mantenga. La Juventus è stata molto brava negli anni. Chiaro che a Napoli tutti questi trofei non ci sono stati, ma l’ambiente partenopeo vive sotto un’altra ottica. Ha una passione diversa riguardo al calcio e il tifo unico che riempie lo stadio ne è l’emblema.’’

Napoli-Juventus, l'analisi di Pazienza

Chi arriva meglio a questa finale? -“É fisiologico che le due squadre non siano al 100% dopo tre mesi di inattività. Le semifinali ci hanno detto che la forma delle squadre non è la migliore, ma è ovvio. La condizione fisica te la dà il giocare partita dopo partita. Non c’è chi arriva meglio a questa partita, lo svantaggio è uguale per tutti. Il Napoli da questo punto di vista, potrebbe trarne vantaggio in quanto è una squadra costruita con giocatori con una struttura fisica non importantissima, per cui per i brevilinei sarà più facile raggiungere la condizione.”

Dove si deciderà la partita? -“Il Napoli dovrà tenere un ritmo alto per far male alla Juventus, in virtù di quanto detto poco fa. Alzando il ritmo della partita potrebbe alla distanza, e sottolineo potrebbe, spuntarla la squadra azzurra. Per quanto riguarda la formazione, credo che entrambe le squadre potrebbero anche riproporre lo stesso schieramento di qualche giorno fa. Chi ha giocato da titolare le semifinali, ha già nelle gambe i minuti per poter giocarne un’altra, a differenza di coloro che sono rimasti fuori.”

Quella di domani sarà una partita cruciale per il Napoli -“Certo, è ovvio. Tutti sappiamo quanto è successo in quest’annata. Le difficoltà nel rendimento che hanno portato al cambio della guida tecnica. La vittoria di questo trofeo significherebbe entusiasmo, autostima, consapevolezza. Elementi giusti per la costruzione del futuro.”

Pazienza tra passato e futuro

I tuoi progetti per il futuro prossimo -“Ho iniziato il percorso da allenatore, dapprima allenando la beretti del Pisa e poi passando alla prima squadra. Dopodiché ho avuto una breve parentesi a Siracusa, ed in questo anno e mezzo che sono stato fermo ho preso il Master, l’ultimo dei patentini che mi permetterà di allenare in tutte le categorie. Mi sto guardando intorno alla ricerca di un progetto che mi dia la possibilità di lavorare e di esprimere il mio valore.’’

Il tuo ricordo più bello a Napoli? -“Quello della qualificazione in Champions League. Ricordo ancora quella sera contro l’ Inter. Un fiume di gente per le strade, brividi! Un’emozione indelebile! Un ricordo bellissimo perché è stato realizzato con la società e con la tifoseria che più mi hanno voluto bene e più mi hanno apprezzato. È stato un rapporto reciprocamente intenso".

Pronostico per la finale -“Mi auguro di vedere una partita bella e divertente.È chiaro che il mio cuore è rimasto a Napoli e mi auguro possa vincere la finale. Allo stesso tempo auguro alla Juventus di arrivare fino in fondo in Champions League’’.

di Giuseppe Canetti

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