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ESCLUSIVA Carrera: “A Cagliari per scoprirsi maturi e vincenti: Spalletti è la chiave!”

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Le dichiarazioni di Massimo Carrera in esclusiva ai nostri microfoni

Leonardo Litterio

Tra ex calciatori ed attuali allenatori sono tanti i nomi che si sono susseguiti nel corso della storia del Napoli. Tra questi c'è anche quello di Massimo Carrera che nonostante una sola stagione in maglia azzurra ha poi proseguito la sua carriera da allenatore, conquistando anche un campionato in Russia sulla panchina dello Spartak Mosca. In esclusiva ai nostri microfoni l'ex allenatore della squadra russa ha analizzato la stagione del Napoli fino ad oggi.

Carrera: "A Barcellona grande forza e organizzazione: il merito è di Spalletti"

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(Photo by Epsilon/Getty Images)

Massimo, anche se per una sola stagione ha vestito la maglia azzurra: come reputa quest'esperienza?

"È stata innanzitutto un'esperienza positiva. Sicuramente importante per me anche se non è andata bene perché si è conclusa con il fallimento. Ciò nonostante mi ha fatto crescere seppur avessi già 40 anni".

Il Napoli è uscito imbattuto dal Camp Nou, riuscirà secondo lei ad imporsi sul Barcellona al ritorno?

"Il Napoli ha fatto una grande partita, giocando alla pari e subendo gol su di un rigore discutibile. Gli azzurri hanno dimostrato di avere forza e organizzazione. Grazie anche a Spalletti potranno giocare la sfida di ritorno al Maradona a viso aperto".

Da allenatore, come si preparano sfide di livello internazionale come quella con il Barça?

"Sul piano motivazionale non c'è bisogno di prepararle perché i giocatori sono già proiettati e carichi per la gara. Si tratta dunque di prepararla solo tatticamente ovvero di come giocare e come aggredire la squadra avversaria".

Per quanto riguarda invece la Nazionale, lei dal 2014 al 2016 ha fatto parte degli Azzurri come collaboratore tecnico. Secondo lei Mancini riuscirà a condurre la squadra ai Mondiali?

"Quello contro la Svizzera è stato un passo falso, ma l'Italia ha dimostrato di avere una grande squadra. Con la forza e la bravura di Mancini, gli azzurri avranno sicuramente la capacità di andare ai Mondiali".

Per diversi anni lei ha lavorato con Antonio Conte. Cos'ha l'attuale tecnico del Tottenham che gli altri non hanno?

"Conte riesce a portare la squadra ad un livello massimo sia  sotto l'aspetto mentale che quello fisico. I giocatori lo seguono senza problemi, anche perché tutto ciò che dice al di fuori del rettangolo verde, si rispecchia poi sul campo".

Il Napoli quest'anno ha affrontato due volte lo Spartak Mosca, squadra che lei ha allenato per diversi anni, senza mai riuscire a vincere. Qual è secondo lei la differenza sostanziale tra il campionato russo e quello italiano?

"Nel campionato russo si lavora molto poco sulla tattica. Quando allenavo io in Russia c'era un gioco di squadra avanti e indietro senza particolari aggiustamenti tattici. Con il tempo le squadre russe si sono attrezzate e adesso non sono più così tanto facili da affrontare. Come dico sempre le partite si vincono in campo e non solo sulla carta, nel calcio non ci sono favorite".

L'anno scorso anche se per un breve periodo ha allenato il Bari. Ha avuto il piacere di conoscere De Laurentiis?

"Ho conosciuto De Laurentiis quando ho accettato l'incarico. Il presidente ha dimostrato di avere ottime intenzioni ed ha voglia di portare il Bari in Serie B. Vuole dunque che la squadra risalga nelle serie maggiori, abbandonando la Serie C".

Lunedì il Napoli affronterà il Cagliari, squadra alla ricerca di punti per salvarsi. Lei pensa che gli azzurri siano maturati a tal punto da poter battere anche le squadra di metà classifica, con le quali spesso ha fatto fatica?

"Senza dubbio sono queste le partite più insidiose, ti fanno capire se hai la mentalità vincente o meno. Spalletti conosce bene questa situazione e saprà sicuramente come fare, saprà tenere i giocatori con la giusta carica e motivazione. Il Cagliari ha tanta rabbia e cattiveria agonistica ed è alla ricerca di punti per salvarsi, sarà dunque una partita difficile".

A cura di Leonardo Litterio in collaborazione con Giuseppe Ferrara

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