I 100 gol in A di Hamsik, Izzo versione Grinch e il poker di Mertens: gli ultimi 10 Napoli-Torino

"Prendi una canzone triste e rendila migliore": così delizia le orecchie di tutto il mondo (da oltre 50 anni) Paul McCartney, una delle quattro geniali menti che componevano i Beatles, nell'attacco dell'intramontabile "Hey Jude". Un verso che, trasportato nella città di Napoli, è in grado di descrivere al meglio la missione che è chiamato a compiere Antonio Conte: "Prendi una stagione triste e rendila migliore"; o meglio, "leggendaria", con la conquista del 4° Scudetto. Un'impresa la quale, per diventare realtà, necessita di cinque trionfi nelle ultime cinque "finali" rimaste da fronteggiare agli azzurri in campionato, prima di esse quella in programma stasera, domenica 27 aprile 2025, alle 20:45 (nonché valevole per la 34ª giornata di Serie A) contro il Torino targato "Paolo Vanoli". A tal proposito, quello che andrà in scena in data odierna sarà il 71° confronto tra la formazione partenopea e quella granata sotto i riflettori dello Stadio Diego Armando Maradona (denominato "Stadio San Paolo" fino alla scomparsa de "El Pibe de Oro", datata 25 novembre 2020): nelle precedenti 70 sfide, il Napoli ha trionfato 30 volte, mentre il Torino appena 8; nel mezzo, 32 pareggi. Fatta questa breve disamina, tuffiamoci in un viaggio che spazia tra gli anni '10 e gli anni '20 del secolo corrente in cui ripercorriamo gli ultimi dieci Napoli-Torino passati agli archivi. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/zEijo7kwD9g?si=jJlaxc3_yC6S4lhs"] Partiamo dalla battaglia più recente: quella della (maledetta) annata 2023/24. In una stagione in cui il Napoli chiuderà al 10° posto in classifica, a quota 53 punti (a parimerito proprio con la sponda granata del capoluogo piemontese), quello con il Torino di Ivan Juric rappresenta l'8° pareggio dei 14 che totalizzerà la formazione partenopea al termine di quei dodici mesi infernali. In data 8 marzo 2023, i partenopei, allenati da Francesco Calzona (terzo allenatore a sedersi quell'anno sulla panchina campana dopo gli esonerati Rudi Garcia prima e Walter Mazzarri poi), vengono fermati sul risultato di 1-1 dalla "banda Juric" in una gara valevole per la 28ª giornata del campionato 2023/24 di Serie A: l'immagine di copertina, in questo caso, spetta alla rovesciata con cui il centravanti Antonio Sanabria, al 63° minuto, annulla il vantaggio dei campioni d'Italia in carica firmato (circa 180'' prima) da Khvicha Kvaratskhelia. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/HeAUGtLpHW0?si=mDcrW20KX-P7NvwK"] Circa 17 mesi addietro, il presente del Napoli è decisamente più felice: in panchina non c'è Calzona, ma Spalletti, e gli azzurri (capolisti con 17 punti) inaugurano l'8ª giornata del campionato 2022/23 di Serie A annichilendo, in meno di un tempo, il Torino guidato (anche stavolta) dal croato Ivan Juric. 3-1 l'esito conclusivo dell'incontro: una doppietta di un André-Frank Zambo Anguissa in versione "contiana" e un coast-to-coast di Khvicha Kvaratskhelia rendono vana la marcatura granata siglata (ancora una volta) da Antonio Sanabria e firmano la 6ª vittoria (su 8 partite disputate) tra i confini nazionali della formazione partenopea. Un successo che, al 4 maggio 2023, apparirà nient'altro che una delle numerose tappe che avranno condotto Partenope verso la conquista del 3° Scudetto. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/MZ6cOMxK1Mw?si=ZsBD0IGzTWCNEvVz"] Il gusto personale in una scienza inesatta come il calcio è legittimo, ma c'è un'oggettività che gli appassionati non possono far finta di non vedere: la capacità nel salto e, di conseguenza, nel colpo di testa di Victor James Osimhen. Per riscoprire una delle prime interpretazioni degne di un premio Oscar di "Air Victor", bisogna tornare indietro al 17 ottobre 2021: il '9' di Lagos, dopo un rigore fallito da Lorenzo Insigne, un gol annullato per fuorigioco a Giovanni Di Lorenzo e un palo colpito da Hirving Lozano, abbatte la muraglia eretta della difesa del Torino (sempre allenato da Ivan Juric) e consegna al (primo) Napoli di Luciano Spalletti l'8ª vittoria consecutiva (su 8 partite disputate) in campionato. Tale partenza di fuoco, purtroppo, non culminerà nella conquista dello Scudetto a fine anno: i partenopei concluderanno l'annata al 3° posto a quota 79 punti, mentre la gloria spetterà al Milan, capace di totalizzare 86 punti in 38 giornate di Serie A. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/luqcdJU3u9g?si=MrqUmS2H5g7BXo3F"] È un Natale indigesto quello che trascorre l'organico del Napoli (allenatore, quale Gennaro Gattuso, compreso) nell'inverno 2020 (ergo, in era pandemica): Armando Izzo, partenopeo di nascita, veste i panni del Grinch per la sera del 23 dicembre e punisce gli azzurri, con un sinistro al volo, all'11° minuto del secondo tempo. I padroni di casa non riusciranno ad andare oltre il pareggio (a onor di cronaca, un 1-1) contro il Torino di Marco Giampaolo, acciuffato da capitan Insigne in pieno recupero (più precisamente, al 92° minuto) con il suo marchio di fabbrica: il tiro a giro. È un risultato che riassume, in maniera significativa, la deludente stagione vissuta quell'anno dai campani: uscita ai sedicesimi di finale di UEFA Europa League con il Granada, eliminazione in semifinale di Coppa Italia per mano dell'Atalanta e 5° posto (con 77 punti) in campionato (ergo, mancata qualificazione alla successiva edizione della Champions League). [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/jxDCE2oAx3w?si=l11HI4RAgVDdCocH"] 9 marzo 2020: Giuseppe Conte, allora Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana, annuncia il primo lockdown per contrastare l'avanzata del Coronavirus, conosciuto anche con il nome di "Covid-19". Circa una decina di giorni prima, il 29 febbraio, il Napoli di Gennaro Gattuso (subentrato in quella stagione all'esonerato Carlo Ancelotti) e il Torino targato "Moreno Longo" (anch'egli chiamato a sostituire ad annata in corso un allenatore, ossia Walter Mazzarri) si affrontano, nella cornice dell'allora Stadio San Paolo, in quella che, per entrambe le squadre, risulterà essere l'ultima partita antecedente all'inizio dell'Era Pandemica. Gli azzurri avranno la meglio grazie alle reti di due difensori, quali Kostas Manolas (al 19° minuto del primo tempo) e Giovanni Di Lorenzo (al 37° minuto della ripresa). La marcatura granata firmata "Simone Edera" non eviterà agli ospiti la sconfitta con il risultato di 2-1. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/0FTvDsXRAMM?si=RnX76ORGC-oyPxmG"] La prima stagione di Carlo Ancelotti in qualità di allenatore della Società Sportiva Calcio Napoli fu alquanto avara in fatto di risultati: uscita ai quarti di finale di Coppa Italia per mano del Milan, eliminazione prima alla fase a gironi di Champions League e poi ai quarti di finale di Europa League in seguito al duplice confronto con l'Arsenal e 2° posto in campionato a quota 79 punti (undici in meno rispetto alla Juventus campione d'Italia). La serata del 17 febbraio 2019, in cui gli azzurri fronteggiarono il Torino, guidato dall'ex di turno Walter Mazzarri, in una sfida valida per la 24ª giornata di Serie A, è un'illustrazione piuttosto esaustiva dell'annata 2018/19 targata "Partenope": dominio incontrastato dalla durata di 90', ma un risvolto conclusivo dell'incontro equivalente a un (ingiusto) pareggio a reti bianche. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/PLiw8dSZzts?si=H4K362NX-5JER1NP"] Il precedente andato in scena in data 6 maggio 2018 tra Napoli e Torino, terminato con il risultato di 2-2, è un boccone ancora troppo complicato da digerire per il popolo partenopeo. Le motivazioni sono due: la consapevolezza di aver buttato alle ortiche una ghiotta occasione per porre in bacheca il 3° Scudetto (specialmente dopo la debacle della settimana precedente a Firenze, quella dell'ormai celebre tripletta di Giovanni Simeone) e il non aver potuto celebrare nella maniera adeguata il raggiungimento delle 100 reti in Serie A di una leggenda del club partenopeo come Marek Hamsik. Dell'allora capitano azzurro fu la marcatura (o meglio, la prodezza) del momentaneo 2-1, prontamente vanificata dal definitivo pareggio (messo a referto nei minuti conclusivi della partita) che porta la firma di Lorenzo De Silvestri. Dries Mertens per la formazione di Maurizio Sarri e Daniele Baselli per quella di Walter Mazzarri (ancora una volta nelle vesti dell'ex di giornata) i nomi dei restanti calciatori andati a segno. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/-_uy_zp7jAI?si=uTxfHSF78BL05sO0"] Per raccontare con una narrazione adeguata Napoli-Torino del 18 dicembre 2016 basterebbe far utilizzo di quattro semplici parole: cucchiaio di Dries Mertens. Non è importante il rocambolesco risultato di 5-3, l'inusuale rete siglata da Vlad Chiriches, la "papera" di "Pepe" Reina sul gol di Luca Rossettini, il rigore trasformato splendidamente da Iago Falque o il poker dello stesso "folletto belga": l'immagine da romanticizzare e da tramandare alle generazioni future è il capolavoro dipinto su tela dal fantasista nativo di Lovanio al 34° minuto del secondo tempo. Un'opera d'arte talmente bella e poetica da scomodare perfino i paragoni con colui al quale verrà dedicato quattro anni più tardi l'allora Stadio San Paolo. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/VQ9_vIEkTRw?si=zbkwvzxU8JA4LznE"] Nuovo capitolo del "videoracconto" (il penultimo) e altro confronto risalente al 2016: il 6 gennaio, la sera dell'annuale Festa della Befana, il primo Napoli di Maurizio Sarri (inaspettatamente in piena corsa per la conquista dello Scudetto, in quanto 2° classificato a quota 35 punti, una sola lunghezza di distacco dall'Inter capolista) inaugura l'anno nuovo con un trionfo di misura (a onor di cronaca, un 2-1) ai danni del Torino, la cui guida tecnica è Gian Piero Ventura. Avviene tutto durante i 45' del primo tempo: un gioiello realizzato dalla distanza da Lorenzo Insigne (al 16° minuto di gioco) e una rete di Marek Hamsik (al 41° minuto della prima frazione) rendono nulla la marcatura siglata su rigore da Fabio Quagliarella (ex di giornata) intorno alla mezz'ora di partita. [embedcontent src="youtube" url="https://youtu.be/rRnm2-dR3j4?si=tMKLNAJpL6JjJ_ky"] Concludiamo questo nostro lungo, quanto intrattenente, viaggio decennale con il terzo Napoli-Torino dell'elenco che termina con il risultato di 2-1; quest'ultimo, stavolta, risale all'anno 2014: il 5 ottobre, sotto i riflettori del fu Stadio San Paolo, Rafael Benitez vince la battaglia (a distanza) tra tecnici con Gian Piero Ventura. Al 14° minuto del primo tempo, Fabio Quagliarella mette segno l'ennesimo "gol dell'ex" della propria carriera contro la squadra della sua città natale e porta in vantaggio la compagine granata. Tuttavia, a ribaltare il parziale dell'incontro nella ripresa ci pensano prima Lorenzo Insigne (al 55° minuto) con un (atipico) colpo di testa (seguito da un urlo che definire "liberatorio" sarebbe riduttivo) e poi José Maria Callejon (al 72° minuto), servito sempre da "Lorenzo Il Magnifico"; un sodalizio, fondato su un lancio perfetto trasformato in gol dopo un taglio ancor più magistrale sul secondo palo, che ha fatto scuola. A cura di Alex Iozzi © RIPRODUZIONE RISERVATA CalcioNapoli1926.it è stato selezionato da Google, se vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie seguici anche su Google News.