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editoriali

Bonucci diede una testata a Rizzoli… e l’arbitro si prese la colpa: ma di che parliamo?

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Corsi e ricorsi storici: signori, poche chiacchiere: questa è la Juventus

Giovanni Ibello

Non entriamo nel merito degli episodi controversi anche perché, siamo onesti, quelli sono sotto gli occhi di tutti. Del resto, e non ce ne vogliano i puristi dell'informazione (tornando a Verona-Juventus), riconoscere se quello è rigore o meno non è tanto una questione di regolamento, ma di puro servilismo mediatico. Ci limitiamo ad aggiungere, rievocando una formidabile massima di Giambattista Vico - celebre illuminista napoletano - che questi sono corsi e ricorsi storici.

Corsi e ricorsi storici: signori, poche chiacchiere: questa è la Juventus

Bonucci diede una testata a Rizzoli… e l’arbitro si prese la colpa: ma di che parliamo?- immagine 2
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La storia si ripete sempre e lo fa con una puntualità disarmante. Ancora una volta Juventus fa rima con arroganza del potere. Beninteso, alludiamo naturalmente a una ventilata sudditanza psicologica, non certo di furti. Chi ha la certezza che il campionato sia falsato non scrive articoli di fondo, ma va in Procura e porta le prove a corredo delle sue argomentazioni. Non è questo il caso. Gli episodi comunque sono tanti, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Alzi la mano chi non ricorda lo juventino Bonucci che va testa a testa con l'arbitro Rizzoli. Lo stesso Rizzoli che di lì a poco sarebbe diventato designatore della massima serie... Un'atto di estrema arroganza che però, tempo dopo fu liquidato così dallo stesso fischietto bolognese: "Sono stato io a spingerlo, per allontanarlo dal giudice di linea. Bonucci ha solo esagerato nelle proteste. Le immagini non fanno capire bene. Ci fosse stata la testata, non mi sarei limitato al cartellino giallo". Signori, ma di che parliamo... c'è davvero bisogno di aggiungere altro? Occhio però a non cadere nella trappola. Il Napoli deve essere consapevole della propria forza e non solo per gli otto punti di vantaggio sulle prime inseguitrici. La qualità della banda Spalletti deve prescindere da ogni condizionamento esterno.

A cura di Giovanni Ibello