calcionapoli1926 editoriali Il Napoli non fallisce “l’appuntamento”: Conte ha ritrovato “la voglia e la pazzia”

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Il Napoli non fallisce “l’appuntamento”: Conte ha ritrovato “la voglia e la pazzia”

Il Napoli non fallisce “l’appuntamento”: Conte ha ritrovato “la voglia e la pazzia” - immagine 1
Conte e il Napoli, un duo viscerale come le canzoni della Vanoni: una vittoria che fa ritrovare due importanti qualità
Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Editorialista 

Il Napoli scaccia i fantasmi: un primo tempo perfetto mette all’angolo l’Atalanta che si vede solo nella ripresa. Un 3-1 che fa ripartire gli azzurri dopo la deludente sconfitta di Bologna e gli strascichi che ha portato con sé. Conte cambia e mostra coraggio: sembra aver ritrovato “la voglia e la pazzia” (sì, è una citazione omaggio per Ornella Vanoni) e il suo Napoli non fallisce “l’appuntamento” (anche questa). Scherzi a parte, il titolo di due canzoni dell’immensa artista che ci ha lasciati l’altro giorno sono perfettamente calzanti con la situazione degli azzurri.

Il Napoli non fallisce “l’appuntamento”: Conte ha ritrovato “la voglia e la pazzia”

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Infatti, è vero che il Napoli non ha fallito l’appuntamento più atteso: la squadra è partita forte ed ha mostrato subito una reazione come richiesto da Conte. Un piglio diverso rispetto alle ultime uscite che ha colto di sorpresa l’Atalanta che, per bocca di Palladino, alla vigilia aveva preannunciato battaglia, volendo anch’essa invertire la tendenza negativa. E invece, gli azzurri si sono presentati con l’abito elegante e, guidati da Neres, hanno archiviato la pratica in un tempo. Proprio il brasiliano ci dà lo spunto per l’altra canzone della Vanoni: quella voglia e quella pazzia ritrovate da Conte. Il mister sorprende tutti e schiera il tridente pesante con Neres e Lang con Hojlund al centro. Una mossa che ha pagato e che, al di là della voglia ritrovata del solito tarantolato in panchina, mostra finalmente quel pizzico di follia che serviva a scuotere la situazione. Le critiche sono state molteplici nelle ultime tre settimane con il Napoli che non riusciva più a segnare. Le scelte di Conte, fatte in parte anche per necessità, hanno invertito la tendenza. Servivano quei due esterni che dessero una scossa alla manovra offensiva ormai muffosa e stantia. Ecco che l’elogio al mister va fatto: una bella mossa tattica mettersi a specchio con l’Atalanta, facendolo, tra l’altro, in maniera sfrontata con le due frecce. Conte ha avuto delle conferme: Lang doveva solo sbloccarsi, Neres a sinistra è devastante. Certo, ha dovuto sacrificare il suo fedelissimo Politano, ma giocando ogni tre giorni questa alternanza dovrebbe diventare una sana abitudine. Questo coraggio dovrà essere la benzina nelle gambe e nella testa dei calciatori del Napoli che dovranno sudarsi ogni partita.


Un passaggio a parte lo merita anche Neres: la freccia brasiliana ha dimostrato di avere anche concretezza e di non essere quel calciatore fumoso, accusa che spessissimo gli è stata mossa. Ha fatto girare la testa ai difensori dell’Atalanta ed ha messo subito in ghiaccio la partita. Una nota positiva che si spera sia l’inizio della definitiva consacrazione. A voler trovare il pelo nell’uovo, Neres qualche leggerezza l’ha commessa anche in una gara con una prestazione così importante: un po’ di egoismo e qualche errore nella lettura dell’azione. Se in fase difensiva ha fatto quel recupero fondamentale in un’azione pericolosa dell’Atalanta, dall’altro lato del campo ha anche sbagliato la scelta negli ultimo metri correndo a testa bassa e non servendo Hojlund libero al centro. Ricorda un po’ il Pocho Lavezzi al suo arrivo a Napoli: poi si è sgrezzato e il resto è storia. Il ragazzo si farà. Per concludere, ora bisogna guardare al futuro: Qarabag, Roma e Juventus (con gli ottavi di Coppa Italia col Cagliari di mezzo) sono tre gare fondamentali. Partite difficili in cui il Napoli, ancora pieno di assenze, si giocherà il prosieguo della stagione in tre competizioni. Ad oggi la strada è tracciata: Conte e gli azzurri hanno ritrovato la voglia e la pazzia, ma servirà a non fallire il prossimo appuntamento?

A cura di Giovanni Frezzetti

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