calcionapoli1926 champions league Guardiola come Corvino, l’evoluzione e il possesso palla: alla scoperta del Manchester City

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Guardiola come Corvino, l’evoluzione e il possesso palla: alla scoperta del Manchester City

Francesco Iodice

Una volta Antonio Conte raccontò un vecchio aneddoto su Pantaleo Corvino in cui, il responsabile dell'area tecnica del Lecce, gli disse che si può sbagliare nella scelta della moglie, ma mai in quella di attaccante e portiere. Deve averlo ascoltato Pep Guardiola che, confermato Haaland, questa estate ha deciso di approfittare della crisi tra Donnarumma e il PSG per portare il classe '99 ai Citizens. Negli anni il tecnico spagnolo ha saputo evolversi e cambiare il suo modo di fare calcio. Vincolare il Manchester City a un modulo è molto complicato, ma nelle ultime 4 di campionato gli inglesi sembrano aver trovato solidità nel 4-2-3-1. Guardiola nel tempo ha imparato a mantenere il possesso, senza esasperarlo: si controlla il gioco sapendo che esiste una soluzione verticale importante come il bomber norvegese. Gli esterni bassi sono invece parte integrante della gestione palla, rientrando spesso all'interno del campo. I partenopei dovranno essere capaci di non lasciare spazi aperti ai Citizens, approfittando invece delle praterie che potrebbe lasciare agli azzurri la retroguardia inglese.