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Zeman: “La Juventus fa quello che vuole in Italia. Inchiesta Report non mi stupisce”

Zeman: “La Juventus fa quello che vuole in Italia. Inchiesta Report non mi stupisce”

Zeman: "La Juventus fa quello che vuole in Italia. Inchiesta Report non mi stupisce", i dettagli

Redazione

Zdenek Zeman, ex allenatore del Napoli, ha parlato dell'utilizzo del VAR ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli:

“Il vantaggio della Juve è aumentato, ma il Napoli ha fatto bene con la Roma e meritava di vincere. Nel Napoli di Ancelotti è cambiata la posizione di Insigne, ma io sono sempre convinto che da esterno rende di più. Fisicamente non regge lo scontro con i centrali, può avere più difficoltà a saltare l’uomo che era la sua forza. Insigne ha fatto circa 20 gol due anni fa. In Champions il Napoli ha fatto benissimo a Parigi, bisognerebbe ripetere la prestazione anche in casa, ma molto dipende da quei tre avanti del Psg che sono difficili da fermare (ride, ndr). Verratti ha fatto grandi cose in Francia, più di quello non poteva fare, poi ha avuto diversi problemi fisici.

Inchiesta Report? E’ un calcio difficile dove accadono tante cose brutte, ma non è solo per la Juventus. Agnelli e gli striscioni? La Juventus pensa di fare quello che vuole in Italia, ci dovrebbero essere regole uguali per tutte e dire che non lo sono. Arbitri? C’è sempre più disponibilità verso la Juventus, quel rigore con l’Empoli se era al contrario non sarebbe stato fischiato.

Var? Ci sono situazioni che non si fanno vedere, credo che anche questo strumento non sia uguale per tutti, anche perché non potrebbe esserlo.

Ci sono tanti allenatori italiani oggi bravi, a me piacciono allenatori che danno qualcosa alla squadra e non la squadra all’allenatore. Sarri tra quelli italiani è quello che mi piace di più. Vorrei ancora fare qualcosa per il calcio, ma in questo calco è difficile. Adesso sono cambiate tante cose.

Fumo più io o Sarri? Io credo che Sarri fumi più di me (ride, ndr), a Coverciano ha dimostrato che fumava più di me. Non tutti sono simpatici, ma non ci sono colleghi antipatici per me”.