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THE WINNER IS – ROG, diventa Flash e segna dopo 40 secondi: con Sarri non bastò una vita per esplodere

THE WINNER IS – ROG, diventa Flash e segna dopo 40 secondi: con Sarri non bastò una vita per esplodere

THE WINNER IS - ROG, diventa Flash e segna dopo 40 secondi: con Sarri non bastò una vita per esplodere. Ecco la rubrica del "vincitore"

Redazione

Cari lettori di CalcioNapoli1926.it eccoci alla rubrica "THE WINNER IS" che ha lo scopo di decretare il vincitore della settimana in base ad una serie di parametri quali: la morale, l'etica, la bravura, l'intelligenza ma ci sarà anche spazio all'ironia e la satira.

Questa settimana ci sarebbero molti azzurri da premiare come Fabian Ruiz, baciato dalla fortuna: lo spagnolo non doveva scendere in campo ma Verdi si fa male dopo due giri di orologio e subentra l'ex Betis. Il Dio fortuna lo bacia sulla fronte e bacia il suo pallone che come uno schiaffo ma anche una carezza entra in rete "alla Insigne".

Poi ci sono le solite conferme di Koulibaly e Callejon che svolgono i loro compiti alla perfezione facendo la differenza: il primo evitando gol netti, il secondo procurando addirittura un rigore. Anche Karnezis arriva lì dove il senegalese non può, fondamentale in certe occasioni, ennesimo clean sheet per lui, porta inviolata anche questa volta.

Malcuit fa ancora faville, va avanti e indietro come uno scatenato: ha voglia di farsi vedere, di rubarsi una maglia da titolare. E' da lui che scaturisce l'azione che Callejon trasforma in rigore e Mertens in gol.

Ma questa volta sembra lampante chi sia il "vincitore": è colui che non lo è mai stato, il non vincitore per eccellenza, la comparsa. Si sta parlando di Marko ROG.

I numeri del croato fanno un po' disperare chi era un suo grande estimatore: tutti con il tempo si sono dovuti ridimensionare sull'idea che avevano del giovane promettente. Sarri lo spense come un estintore: il calciatore non divampò mai. Non era un calciatore azzurro ma l'uomo che serviva per perdere tempo, gli ultimi cinque minuti erano suoi, a volte anche tre. Doveva semplicemente entrare intorno al minuto '88 magari e fare un po' di confusione, prendersi un giallo e far terminare la partita così come stava: "tutto deve cambiare perché tutto resti come prima" così recitava "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Maurizio lo teneva a mente.

Nella stagione 2016/2017 Marko totalizza 19 presenze (15 in Campionato) e 0 gol, i suoi minuti ammontano appena a 417 di cui 373 in Serie A e 44 in Champions League.

Nella stagione 2017/2018 totalizza 37 presenze (28 in Campionato) e 1 gol, anche qui il suo minutaggio risulta scarno 428 di cui 259 in Serie A, 77 in Champions e 90 in Europa League.

Ad oggi invece, 2018/2019 ha già totalizzato 6 presenze ed 1 gol: ben 209 minuti giocati, di cui 187 in Serie A ed il restante in Champions League.

Alla nona giornata di Campionato il classe '95 ha giocato quasi la metà dei minuti concessi da Maurizio Sarri nelle scorse due stagioni e gli bastano soltanto 40 secondi per compiere un gol che con l'ex tecnico è arrivato dopo due anni.

Il gol è un po' come Rog stesso: un po' sporco ma famelico. Ruba il mestiere a Flash, lo deruba del costume ed entra intenzionato a farsi sentire e vedere da chi l'ha conosciuto troppo poco: i suoi stessi tifosi. Usurpa il pallone a Mertens come a dire: "Hai già dato, tocca a me", il belga non ha il tempo di capire di non avere più il pallone tra i piedi che il croato calcia senza guardare, senza pensare e batte Scuffet.

Marko ci mette 40 secondi è vero, ma al contempo ci ha anche messo due anni per poter arrivare fin qui. Per poter ancora scendere in campo con la stessa fame di allora: non ha mai mollato, non si è mai tirato indietro, non ha chiesto un trasferimento. Eppure era quasi l'ultimo del progetto Napoli, finché non è arrivato un signorotto che gli ha detto: "Ti considero, vali qualcosa. Resta con noi". Ancelotti gli ha dato qualcosa che forse non ha mai avuto: fiducia.

Ed il calciatore decide di ripagare chi ha creduto in lui dimostrandogli: "Mi bastano soltanto 40 secondi, fammi giocare e ti farò vedere".

E allora facci vedere caro Rog, che Napoli ti aspettava da tanto.

di Claudia Vivenzio

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