Cari lettori di CalcioNapoli1926.it ritorna la rubrica del mercoledì mattina "THE WINNER IS", che ha lo scopo di scegliere il vincitore della settimana per una serie di parametri: la morale, l'etica, l'intelligenza, la bravura ma ci sarà anche spazio per l'ironia e la satira.
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THE WINNER IS – Il bancario che ha permesso un sogno: si scrive “SARRI” si legge “GRAZIE”
THE WINNER IS - Il bancario che ha permesso un sogno: si scrive "SARRI" si legge "GRAZIE". Ecco la rubrica del mercoledì mattina
Purtroppo non sono settimane semplici e di satira ne abbiamo fatta anche in abbondanza, ma non è più il momento di ridere e scherzare nonostante il popolo napoletano ha la capacità di trasformare in riso ogni pianto.
Questa settimana invece c'è soltanto un vincitore: MAURIZIO SARRI.
Un nome ed un cognome che se si va a veder bene si leggono: "Grazie per averci fatto sognare!". Sarri è un uomo che ha permesso ad una città intera di poter sognare ancora, di far credere che è ancora possibile avere sogni così grandi ed ambizioni così enormi. Un semplice figlio di operai che nella vita si è sempre diviso tra il suo lavoro come bancario e la sua passione per allenare, la mattina in banca e la sera in panchina.
E se si pensa attentamente a questa doppia attitudine del mister non è un caso che sia un uomo dotato di passione, di fuoco, di calore ma anche di calcolo maniacale, schemi, regolarità, logica, ragionamento.
Una figura mistica che è subentrata sulla panchina azzurra nel 2015, con molte titubanze. Eppure Mister 33 tra molte perplessità e chi non credeva in lui, ha portato il Napoli ad eguagliarsi anno dopo anno. La sua ossessione per gli schemi ed il gioco hanno fatto sì che gli azzurri diventassero una macchina con tanti piccoli ingranaggi. Ed ogni minimo ingranaggio doveva essere al posto giusto nel momento giusto.
Sarri ha dimostrato all'Europa cosa significa "bel gioco" e si è pure dovuto tenere le critiche di chi diceva che non serve ad un bel nulla se non ci sono i titoli. Ma il mister non ha mai pensato a quanti titoli dover conquistare ha sempre e solo pensato ai suoi ragazzi, quelli che ama, che stima, che bastona e che rispetta. E' sempre stato come chi non s'importa del voto scolastico ma studia per passione e per cultura, allo stesso modo non gli è mai interessato di vincere qualcosa ma semplicemente di fare del bel calcio, di far divertire chi guardava, di far appassionare ed è riuscito a far innamorare del calcio anche chi non sapeva cosa fosse.
Eppure il tecnico anno dopo anno ha eguagliato sé stesso ed ha compiuto record su record per gli azzurri. Ma non è mai abbastanza per molti. Ed allora che si tengano chi non ha gioco, chi altro non è che una squadra provinciale travestita da omoni grandi e grossi. Che si infrangano anni ed anni di semina e di lavoro per un nonnulla.
Ma l'ingratitudine non è una caratteristica del popolo napoletani che anzi davanti al mister si inginocchia e lo ringrazia. I tifosi azzurri per sempre ricorderanno quell'uomo un po' toscano e con origini napoletane, bancario ed allenatore che ha permesso un sogno e ci è quasi riuscito a farlo avverare: a far accadere il miracolo. Ma San Gennaro non può spingersi così oltre così come il mister non è riuscito a valicare il limiti oltre i quali non si può.
Ed allora caro mister, vai via se proprio devi, se non ti sei sentito gratificato realmente. Vai dove sarai osannato e vincerai sicuramente titoli su titoli ma sappi che resterai per sempre nei cuori azzurri di miliardi di tifosi. E guarda oltre mentre noi continueremo a guardarti ed amarti ricordandoti con quel mozzicone in bocca e quella tuta blu.
Foto SSCN
REDAZIONE - Claudia Vivenzio.
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