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Il violino non suona più. Gilardino si ritira, farà l’allenatore

Il violino non suona più. Gilardino si ritira, farà l’allenatore

Alberto Gilardino dice addio al calcio giocato e lo fa alla sua maniera. In punta di piedi, con un sorriso. Non lo vedremo più festeggiare dopo un gol mimando il celebre gesto del violinista. Un’esultanza ideata ai tempi del Parma con...

Redazione

Alberto Gilardino dice addio al calcio giocato e lo fa alla sua maniera. In punta di piedi, con un sorriso. Non lo vedremo più festeggiare dopo un gol mimando il celebre gesto del violinista. Un'esultanza ideata ai tempi del Parma con Marchionni e diventata un must dopo ogni pallone spedito in fondo alla rete. Nel suo futuro c'è la panchina: ieri a Coverciano ha sostenuto, infatti, l'esame per ottenere l'abilitazione da allenatore Uefa Pro.

BOMBER - Nato a Biella il 5 luglio 1982, una data simbolo per i goleador. Quel giorno Paolo Rossi fece piangere il Brasile con una tripletta. E Gila non poteva che seguirne le orme. Il Mondiale l'ha vinto anche lui nel 2006: gol agli Usa nella fase a gironi e il magistrale colpo di tacco per il 2-0 di Del Piero in semifinale contro la Germania a griffare quella Coppa del Mondo. Diciannove centri con la Nazionale a cui aggiungere l'Europeo Under 21 e il bronzo olimpico di Atene conquistati (entrambi nel 2004) da mattatore assoluto. Numeri da record quelli del Gila. Centottantotto gol in Serie A che lo immortalano nella top 10 (è nono insieme a Del Piero e Signori, ndr) dei migliori marcatori del nostro calcio. Voleva arrivare a quota 200, ma dopo la stagione da incubo vissuta tra Empoli e Pescara (2016-17) non ha più avuto chance. In Toscana non scatta il feeling con l'ambiente, mentre in Abruzzo lo frena l'infortunio al ginocchio. L'anno scorso la ripartenza a novembre dalla B, per la prima volta e a 35 anni, 6 reti in 16 presenze con lo Spezia. Gila ora ha detto basta per lanciarsi in una nuova sfida.

MAESTRO - Prandelli a Parma e Firenze l'ha saputo esaltare come forse nessun altro. Quel 4-2-3-1 che l'ha visto segnare a raffica potrebbe diventare anche il suo marchio di fabbrica da tecnico. In mezzo a queste due esperienze il triennio al Milan, probabilmente il punto più alto della carriera, in bacheca Champions, Supercoppa Europea e Mondiale per Club 2007. Galliani l'aveva pagato 24 milioni di euro per strapparlo alla concorrenza di Roma e Juve, ma dopo 36 mesi le strade si dividono. Una carriera iniziata a 17 anni, quando il 6 gennaio 2000 Gigi Simoni lo fece esordire proprio contro il Milan. I primi gol col Piacenza e il passaggio a Verona dove la sera del 26 aprile 2001 la sua carriera ha rischiato di spezzarsi. Alberto e tre amici finiscono in un canale con la macchina. Un guizzo gli permette di salvarsi aiutando anche i tre amici a uscire indenni dall'incidente. Gila se la cava con lo sterno e una vertebra rotte.

PAPÀ - Le perle europee contro il Manchester United e il Liverpool fanno ancora oggi il pieno di like. A Palermo, l'ultimo anno in doppia cifra: 10 sviolinate per tenere in A i siciliani. Con il gol numero 188 al Verona che è stato anche l'ultimo nella massima serie. In mezzo pure un'avventura dell'altro mondo in Cina. In attesa di vederlo in panchina in giacca e cravatta racconterà alle tre bimbe (Ginevra, Gemma e Giulia) i suoi gol. Senza violino. Gazzetta.