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Vianello: “La Juve è una corazzata troppo forte per recuperare. Il top player del Napoli si chiama Ancelotti”

Vianello: “La Juve è una corazzata troppo forte per recuperare. Il top player del Napoli si chiama Ancelotti”

Vianello: "La Juve è una corazzata troppo forte per recuperare. Il top player del Napoli si chiama Ancelotti".

Redazione

In diretta a “Un Calcio Alla Radio”, trasmissione di Umberto Chiariello in onda su Radio CRC TARGATO ITALIA, è intervenuto Andrea Vianello:

De Laurentiis essendo uomo di cinema sa che può accadere di tutto. Quella parte di cervello un po’ più razionale ci dice che è davvero complicato che la Juve possa avere un calo così grande da ribaltare la situazione. L’Inter ha un organico notevole. Un tempo 14 punti si potevano anche recuperare, ma c’è una corazzata come quella bianconera ed è quasi impossibile pensare che possa avere delle flessioni. Quella col Napoli è una distanza che permette comunque di non abbassare le tapparelle sul campionato. Ronaldo? Acquisto importante per la prospettiva nel senso che il fatto che sia venuto un grande campione e che quindi si sia dato credito al campionato italiano, che poi abbia aumentato il gap con le avversarie su questo non c’è dubbio. Non ha aiutato la competitività del campionato, ma mi auguro che qualche altro grande campione lo segua qui in Italia. Il top player che de Laurentiis ha comprato è uno che ha sessant’anni. Se De Laurentiis vorrà tenere il cinema aperto dovrà fare un grande acquisto. Fabian è un ottimo giocatore, ma sono i top che fanno la differenza. Moggi ha detto che esiste la sudditanza? È lui che l’ha creata (scherza ndr). Bisogna entrare, comunque, nella psiche degli arbitri. Il VAR ci ha lasciato un po’ stranito all’inizio, ma se utilizzato nel modo giusto, come non avvenuto negli ultimi tempi, è una grande panacea verso questo rischio. È uno strumento democratico e a volte anche di un’ottusità totale perché segnala gol in fuorigioco di dieci centimetri. È un grande cambiamento culturale per gli arbitri, perché devono in qualche modo delegare”.