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Un vento caldo solo pieno di magia

Un vento caldo solo pieno di magia

Milik a secco: è un caso? L'analisi

Alessandro Silvano Davidde

"E passerà, sarà un vento caldo solo pieno di magia...", così recita una nota canzone di Pino Daniele (Viento 'e terra), lo sa bene Arek Milik. Sì, proprio lui. Il polacco è stato pizzicato da tanti tifosi ad ascoltare il pezzo di Pinuccio all'alba di un'altra prestazione piuttosto deludente. Scherzi a parte, il problema resta. Perché Milik è l'attaccante sul quale il Napoli sta puntando da anni. E pare non ritrovarsi più.

DIFFERENZE

Eppure si era partiti così bene. Lo scorso anno 17 reti in campionato hanno lasciato presagire a una stagione da spaccare: torna riposato, nessun infortunio (grave) da mesi, che problema c'è? Apparentemente nessuno, nonostante alcuna persona abbia pensato che forse il cambio di modulo non gli possa giovare.

Lo scorso anno il Napoli giocava col 4-4-2 e in coppia con Arek c'era Insigne, a volte Mertens. Quest'anno Ancelotti ha provato a mischiare le carte in tavola: avanti col 4-2-3-1 (col pallone in possesso, 4-4-2 senza) e Milik prima punta. Non un cambio banale, poiché il polacco vive spesso questo equivoco tattico. Infatti non si è più ritrovato: spaesato, nessun dai e vai con i compagni e poca precisione sotto porta.

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La società ha sempre creduto in Milik: non sono bastati i due gravi infortuni negli anni precedenti per muovere dubbi sul polacco, il Napoli lo ha sempre difeso. Anche questa estate Giuntoli e Ancelotti hanno deciso di puntare su Llorente per non togliere dalla scena il 99: "Un giocatore come lo spagnolo lo aiuterà a rifiatare", questa è stata l'idea di tutti.

La verità è che gli ha tolto la scena, anzi se l'è presa prepotentemente a suon di gol e assist: Llorente è adatto allo stile di gioco verticale che ha ora il Napoli. Una prima punta sulla quale la manovra si sviluppa con sponde e tocchi corti, mentre Milik cerca più la profondità e il gioco lungo. La differenza classica tra una prima e seconda punta.

LA RETTA VIA

E' il gioco. Il gioco troverà la soluzione: fiducia, minuti e numeri. Milik ha bisogno ora più che mai di un ambiente compatto e unito: non ci devono essere dubbi né su di lui né sullo stile di gioco di Ancelotti. Perché il polacco troverà la quadra e la via del gol solo attraverso un percorso ricco di pensiero positivo. Lo ha fatto vedere lo scorso anno che razza di bomber sia: più atipico rispetto a una prima punta, è l'alternativa d'attaccante che potrebbe far comodo ad Ancelotti. Sa giocare in coppia con Llorente, si trova a suo agio con Mertens. La differenza la faranno gli interpreti che gli daranno il pallone e l'avversario con cui si scontrerà. Poi sarà solo questione di tempo e il gol arriverà.

"E passerà, lasciami gridare solo un po' di melodia...", una strofa all'insegna della serenità d'animo della quale ha bisogno Arek. Un Napoli ricco di interpreti che devono solo trovare la quadra per il trionfo finale. Il vento passa anche dalla Polonia e sarà caldo, ricco di emozioni. Arkadiusz ne approfitterà, di nuovo. Come lo scorso anno.

di Alessandro Silvano Davidde

Redazione