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Valzer di panchine in Serie A, tutti i possibili movimenti – Gazzetta (Laudisa)

(Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Carlo Laudisa, giornalista de La Gazzetta dello Sport: “Per quanto riguarda la scelta del nuovo allenatore, De Laurentiis sta lavorando su più tavoli, non sta pensando...

Giovanni Ibello

A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Carlo Laudisa, giornalista de La Gazzetta dello Sport: “Per quanto riguarda la scelta del nuovo allenatore, De Laurentiis sta lavorando su più tavoli, non sta pensando solo a Spalletti.

Valzer di panchine in Serie A, tutti i possibili movimenti: da Allegri a...

 (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Con l’Inter, che non era forte come quella attuale, Spalletti ha raggiunto due volte la qualificazione in Champions League. Il suo problema è sempre stato quello di non saper gestire al meglio le pressioni derivanti da una grande piazza, come successo sia a Roma con Totti sia a Milano con Icardi. È questo il motivo per cui probabilmente non è ancora riuscito a vincere uno scudetto in Italia. Il ritorno di Allegri alla Juve è l’ipotesi più credibile, ma va monitorata anche la pista Zidane, sicuramente molto affascinante per l’intero ambiente bianconero. Conte dovrebbe restare almeno per un’altra stagione all’Inter.

Anche la Fiorentina sta valutando diversi profili per la panchina, ma l’ultima parola, come già successo l’anno scorso, spetta al presidente Commisso. Per Gattuso sembra sfumata l’opportunità di andare a Firenze e quindi non escluderei la possibilità che resti fermo in attesa di una chiamata a campionato in corso. Sarri potrebbe andare in Inghilterra, la soluzione Tottenham è quella più plausibile, ma potrebbe liberarsi anche la panchina dell’Arsenal, dato che Arteta ha mancato tutti gli obiettivi stagionali dei Gunners. Il Napoli è sempre molto attivo sul mercato, ma bisogna capire sia i movimenti in uscita sia il finale di stagione, perché giocare o non giocare la Champions League rappresenta un’enorme differenza, soprattutto in questi mesi caratterizzati dalla pandemia”