ultimissime calcio napoli

ROMA – La valigia mai disfatta e l’occhio sul cellulare, per la chiamata o il messaggio Whatsapp

Redazione

ROMA – La valigia mai disfatta e l’occhio sul cellulare, per la chiamata o il messaggio Whatsapp decisivo dall’agente. Per una nuova meta, l’ennesima. Nel mercato che non conosce più limiti, che muove cifre da...

ROMA - La valigia mai disfatta e l'occhio sul cellulare, per la chiamata o il messaggio Whatsapp decisivo dall'agente. Per una nuova meta, l'ennesima. Nel mercato che non conosce più limiti, che muove cifre da bilanci di multinazionali c'è spazio anche per quel pacchetto di calciatori indesiderati per tecnici e società. Non esuberi, di più: separati in casa, fuori rosa, senza posto nei progetti tecnici. Spesso prigionieri del costo del cartellino, oppure dell'ingaggio a più zeri, cifre che nessun altra società è pronta a garantire. Una zavorra, in poche parole, condizione che tocca anche chi ha saputo fare la differenza nel recente passato, ricevendo in cambio contratti pesanti.

Come Juan Camilo Zuniga, di fatto divorziato dal Napoli. La stagione scorsa veniva parcheggiato al Watford dell'estimatore Walter Mazzarri. Con il tecnico toscano l'esterno colombiano si era imposto ad alti livelli da esterno sinistro nel 3-5-2, con la corte della Juventus e un rinnovo contrattuale da oltre tre milioni di euro annui garantito da Aurelio De Laurentiis. Pagato quasi quanto capitan Hamsik. E poi la catena di infortuni, un ginocchio mai tornato al top, la caduta verticale nei rapporti con la società azzurra. E la vita da esule, neppure convocato a Dimaro, casa del precampionato napoletano. Ma la lista dei "rifiutati" è lunga.

Da Napoli a Roma, in casa giallorossa Juan Manuel Iturbe è ormai sempre e solo di passaggio, anche se Walter Sabatini investiva 28 milioni di euro tre anni fa per portarlo via dal Verona. Ma l'argentino ha più volte fallito la prova del nove, tre reti in una quarantina di partite, in prestito prima al Bournemouth, poi ritorno da Spalletti che approvava la cessione con diritto di riscatto al Torino, altro buco nell'acqua, con ritiro precampionato agli ordini di Eusebio Di Francesco. Che vive per gli esterni, ma Iturbe andrà via: trattative con il Borussia Moenchengladbach, mentre in Italia ci sarebbero Genoa, Fiorentina, di nuovo il Verona. A titolo temporaneo, ovviamente. Ma alla Roma c'è in naftalina anche Leandro Castan, architrave con Benatia della creatura di Rudi Garcia sino all'operazione al cervello, poi il recupero e via via l'uscita dal gruppo degli intoccabili. Nella scorsa stagione primo spicchio alla Sampdoria, poi al Torino. Senza essere riscattato.

E c'è materiale anche sulla sponda laziale. Dal difensore brasiliano Mauricio, a Roma dal 2015, mai convincendo l'ambiente biancoceleste fino a Simone Inzaghi. L'anno scorso è emigrato allo Spartak Mosca senza sciogliere il cuore dei russi. In ritiro con la Lazio ad Auronzo, ha già detto che non resterà a Roma, con offerte da Spagna, Turchia, Russia. Per la gioia di Lotito. Che ha dovuto assicurare un milione di euro annuo d'ingaggio all'inglese Ryan Morrison, l'ex West Ham e ragazzo prodigio del pallone di Sua Maestà che ha visto più gli spogliatoi di Formello che il terreno di gioco. Ultimo prestito al Queen's Park Rangers, appena cinque partite e ritorno alla base solo teorico, perchè si è allenato sinora a Birmingham. Per ora senza cessione.

Ma anche a Milano c'è qualche calciatore dimenticato dalla sua società, come i milanisti Josè Mauri (prestiti a Parma ed Empoli, si allena con Montella) e Rodrigo Ely, che in queste ore starebbe preparando le valigie per la Spagna, di nuovo all'Alaves ma stavolta a titolo definitivo, dopo le giovanili in rossonero, l'ingresso in prima squadra e i prestiti a Reggina, Varese, Avellino e appunto Alaves, la passata stagione. E all'Inter Luciano Spalletti si ritrova anche Ranocchia, che l'Inter nelle ultime stagioni ha prestato a Sampdoria e Hull City, vedendolo sempre tornare alla Pinetina e pure l'ex bimbo prodigio Santon, che conta estimatori tra Samp e Fiorentina ma pure, pare, al Crystal Palace allenato dall'ex Frank De Boer. E qualche grana c'è anche alla Juventus, che qualche anno fa riteneva Luca Marrone uno dei cardini dell'asse italiano nello spogliatoio. Sedotto e prestato, primaal Siena, poi dopo qualche partita in bianconero al Sassuolo, poi Carpi, Verona e Zulte Waregem, in Belgio. Ora è di nuovo juventino, in attesa della prossima fermata del tram. Repubblica.