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Una vita da vice con un sogno nel cassetto: chi è Calzona, prossimo allenatore del Napoli

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Mazzarri ad un passo dall'esonero, De Laurentiis ha scelto Calzona per guidare il Napoli nella seconda parte di stagione: chi è l'attuale commissario tecnico della Slovacchia
Edoardo Riccio
Edoardo Riccio Giornalista 

In seguito al pareggio del Maradona contro il Genoa, Aurelio De Laurentiis è precipitato nell'oblio. L'orlo del baratro era stato già superato, urgevano decisioni drastiche per cambiare una situazione ai confini della tragicità, un film horror spaventoso con protagonisti i campioni d'Italia. Dall'addio di Spalletti in estate all'esonero ormai ad un passo di Walter Mazzarri, senza dimenticare la parentesi negativa dell'era Garcia, contraddistinta da perplessità e frizioni con un tecnico mai capace di incidere realmente. Un po' come Walter, motivo per cui il presidente ha deciso di sollevare dall'incarico l'allenatore ed affidare la panchina a Francesco Calzona, attuale Ct della Slovacchia, ex collaboratore di Maurizio Sarri e Luciano Spalletti proprio nel capoluogo campano.

Una vita da vice in effetti, vissuta nella penombra, dalla quale può uscire allo scoperto sfruttando un'occasione d'oro, che mai forse si sarebbe immaginato. Perché guidare il Napoli in questo delicatissimo momento storico è solo per gli "uomini forti", quelli a cui sono designati "destini forti" a detta spallettiana. E a proposito di Luciano, Francesco ha vissuto una lunga carriera da vice, una stagione proprio con lui all'interno del suo staff, una con Eusebio Di Francesco e circa tredici anni, mica poco, con Maurizio Sarri, altro simbolo della città di Maradona. Mai una presenza in A, qualcuna in B con l'Arezzo negli anni Ottanta. La sua carriera da calciatore non è mai state esaltante, ma probabilmente meglio così, per Francesco. Una trafila vissuta lontana dai riflettori, la quale includeva piccoli comuni e frazioni.


Una vita da vice con il sogno di allenare: Calzona guiderà il Napoli campione d'Italia

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A Tegoleto gioca la sua ultima stagione da calciatore a ridosso degli anni 2000, sotto la gestione di, guarda caso, Maurizio Sarri, all'epoca allenatore promettente con idee originali da promuovere e la bellezza nell'essenza del gioco espresso. Un incontro decisivo per il futuro di entrambi, contraddistinto da gioie, soddisfazioni e univocità di pensiero, due colonne verticali che seguono lo stesso ordine. Due uomini dal destino, a tinte azzurre, intrecciato, l'addio si consuma solo nel recente 2018, con l'approdo del tecnico alla corte del Chelsea in Premier. Calzona resta in Italia, continuando a nascondersi nella penombra.

Ciononostante, ha sempre dichiarato di aver goduto di tanto spazio, concesso dai suoi capo allenatori, durante le sue esperienze da vice, costantemente in contatto con loro, costantemente desideroso di apprendere nozioni calcistiche ed assiomi improntati sull'originalità. Avendo collaborato con maestri del calcio, Francesco ha sempre prediletto un sistema calcistico chiaro e limpido, il quale ha posto le proprie fondamenta su un termine esplosivo del vocabolario italiano: spettacolo. Non è un caso, considerando il legame profondo istituito con Sarri, professore dell'esibizione, insieme a Spalletti, da cui ha appreso tanto nel 2022, un anno prima dell'impresa. Dare un'identità riconoscibile alla squadra, aggressiva ed intensa: il volto magnifico e propositivo della sua Slovacchia.

Perché il destino non cambia tinte, l'azzurro predomina e conduce Calzona verso Hamsik, bandiera del Napoli, beniamino dei tifosi azzurri, colonna imponente di Partenope. Marek ricorda di avere il suo numero nella rubrica del telefono e decide, senza esitazione, di inviarlo ai capi della federazione. Finalmente fuoriesce dalla penombra, da vice si trasforma in allenatore e diventa commissario tecnico della Slovacchia. Ci mette sei partite a trovare la prima vittoria, ma poi l'impresa alla guida della nazionale: centra la qualificazione a Euro 2024 e chiude il girone alle spalle del Portogallo, forza mondiale. Una vita legata al pallone con passioni per tennis, atletica e... il sogno di allenare non da vice, ma da protagonista. De Laurentiis ha scelto lui per risollevare una stagione colma di delusioni. A Calzona, dunque, l'onere di regalare speranze e gioie ad una tifoseria con il cuore lacerato a metà, per la reminiscenza di un'impresa storica per la città, obliata nel giro di qualche mese, e il rammarico di una stagione vissuta nella penombra, proprio come Francesco. Un'occasione comune per un riscatto, forse.

A cura di Edoardo Riccio

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